Testimonianze

«LA PAROLA DELLO SCIENZIATO» - Dal settimanale GENTE

Il Prof. Pietro Zeglio, (1911-1993) libero docente di Medicina e igiene del lavoro all’Università di Torino e autore di numerose pubblicazioni specialistiche, studiò e documentò per molti anni le manifestazioni soprannaturali del giovane Roberto Casarin. Negli anni '80 fu intervistato dai più importanti settimanali italiani.

Prof. Pietro ZeglioIl Prof. Pietro Zeglio con la moglie Dott.ssa Pierina Vercellese«All’inizio, il “caso” di Roberto Casarin era soltanto quello di un paziente del quale ero chiamato a indagare le manifestazioni diciamo così “abnormi”.
È soltanto in un secondo tempo, e sia pure molto ravvicinato, ch’io ho dovuto riconoscere come quelle manifestazioni non fossero affatto contemplate dalla scienza e non trovassero giustificazione nemmeno al lume delle attuali, più recenti conoscenze della parapsicologia. Dire che talune di tali manifestazioni sono tuttora in corso e assumono, almeno ai miei occhi, un rilievo tale da indurmi a considerarle senza mezzi termini come la proiezione di forze ultraterrene, meritevoli di essere indagate a fondo, solleciterebbe un’esemplificazione dalla quale devo necessariamente astenermi per l’indispensabile riserbo che devo alla mia professione…
Roberto non si è mai dichiarato simile a qualcuno fra i molti asceti che la Chiesa annovera nella sua lunga storia. Roberto prega come non ho mai visto pregare nessuno, parla come nessuno ha mai parlato, scrive manifestando una cultura e una conoscenza che non ha, compone poesie senza avere mai studiato metrica, e cita i Padri della Chiesa o le encicliche dei Pontefici come potrebbe fare soltanto uno che ne avesse approfondito i testi. Tutto questo è inspiegabile, e non trova conforto in nessun precedente. Ma non basta, perché c’è ben altro… Ho assistito a fenomeni che, come medico, non posso che definire eccezionali…»

Ma lei personalmente, Professore, crede alla trascendenza di questi fenomeni?

«E me lo chiede? Ci credo non soltanto come uomo di fede, ma anche come uomo dotato di un’esperienza che comincia ad essere piuttosto lunga. Ci credo perché ho potuto constatare come i limiti entro i quali la scienza è costretta ad agire, per propria insufficienza, sono spesso superati dall’intervento di Roberto. Posso garantire che anche là dove niente varrebbe a ripristinare condizioni irreversibili nella integrità corporea, Roberto è riuscito a suscitare quanto meno il prodigio della sopportazione: uno stato d’animo e una forza che sono difficili da suggerire e quasi impossibili da stabilizzare».

Lei lo ha seguito come medico e studioso, lei è stato testimone dei fatti che mi ha appena raccontato e di quelli sui quali tace. Che cosa pensa dunque di questo ragazzo straordinario?

«Per me Roberto è un mediatore tra la Divinità e la Terra.»

Tratto dagli articoli del giornalista dott. Piero Capello
sul settimanale GENTE

Gustavo Adolfo Rol incontrò Swami Roberto con il Prof. Zeglio

Gustavo Adolfo RolLa scrittrice e poetessa Annamaria Demeglio, nel suo libro L’altro volto di Rol, riferisce (pagg. 42-50) di un esperimento compiuto tanti anni fa da Gustavo Rol insieme a un giovanissimo Swami Roberto, su richiesta del Prof. Pietro Zeglio (1911-1993), medico e docente di Medicina e igiene del lavoro all’Università di Torino.

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Prof. LUCIANO ROCCIA - Medico chirurgo

Prof. Luciano Roccia«Roberto è senz’altro un personaggio particolare e segnato probabilmente dal destino. Dotato di una straordinaria sensibilità, di una particolare intuizione e senz’altro di un penetrante spirito d’osservazione, entra dentro di voi col suo sguardo e vede chiaramente i problemi che vi assillano.
Moderno “Sciamano” di un mondo occidentale dove i guai e gli inquinamenti legati ad un irrefrenabile progresso coinvolgono l’essere umano, prostrandolo ed ammalandolo non solo fisicamente ma soprattutto della perdita di valori spirituali, con la sua visione olistica dell’uomo e con delle doti che molti definiscono “paranormali” attira attorno a sé migliaia di persone che trovano in lui conforto e sollievo ai loro problemi sia spirituali che fisici. Allontanato e combattuto dalla Chiesa Cattolica per aver “osato” affermare pubblicamente che Dio appartiene a tutti e non solo ai cattolici e che i giusti e i buoni sono tali anche se appartenenti a religioni diverse, ha creato un suo movimento “Anima Universale” dove viene praticato un vero Ecumenismo tanto predicato “a parole” dalle varie Chiese ma tanto combattuto nella realtà dalle diverse religioni come dimostrano anche le varie guerre a sfondo religioso del passato che ancora oggi pervadono il mondo intero. A lui si rivolgono non solo “malati immaginari”, ma anche gravi casi che spesso trovano in lui un conforto che a volte la medicina ufficiale non sa dare.
Roberto non cura, dice che per questo vi sono i medici con molti dei quali collabora, ma a volte una sua parola o la sua preghiera servono più di un farmaco.»

Prof. Luciano Roccia
Direttore Istituto Italiano di Agopuntura.
Già Professore di Chirurgia generale,
Università di Torino

RED CANZIAN

Red Canzian

SWAMI ROBERTO
«Un amico molto speciale»

Ha molti amici Red Canzian a Torino ma ce n’è uno in particolare con cui ha stretto un legame indescrivibile e che lo ha aiutato nel momento più difficile della sua vita, quello della malattia al cuore, la dissecazione dell’aorta che lo ha colpito nel 2015.
Si tratta di Swami Roberto, il fondatore di Anima Universale, la sua chiesa con sede a Leini che vanta oggi migliaia di adepti.
«Roberto mi è stato molto vicino nel momento della malattia – ha detto Red – anzi, mi ha aiutato a guarire. Noi siamo inseparabili e stasera sarà al teatro Colosseo per assistere al mio concerto. Lui è una persona speciale…».

Torino CronacaQui
Fondato e diretto da Beppe Fossati
12 maggio 2018 – pag. 30

DODI BATTAGLIA

Dodi BattagliaDodi Battaglia, chitarrista dei Pooh, nella sua autobiografia racconta il suo primo incontro con Swami Roberto.

«Oltre a questi due capi della Chiesa [Papa Wojtyla e Papa Ratzinger], ho conosciuto altri religiosi capaci di grande umanità e spiritualità.
Ne ricordo uno, in particolare, che era soprattutto amico dei miei colleghi. Un pomeriggio, durante le prove che precedevano il concerto serale, lo vidi a parlare proprio con Red, Stefano e Roby. Loro me ne avevano parlato più volte, come di una figura straordinaria, in grado di leggerti dentro e di toccarti corde emotive molto profonde.
Con l’ironia che mi contraddistingue, decisi di avvicinarlo e, proprio per testare le doti descritte dagli altri Pooh, le prime parole che gli dissi furono: «Ciao, come sto?»
Lui sorrise, ma non si scompose. «Se hai un po’ di tempo, ti dico come stai…» mi rispose. E mi rivelò una cosa che non sapevo, capitata mentre mia madre era incinta di me. Ne fui molto scosso e, finita la tournée, andai a trovare i miei.
Appena ne ebbi l’occasione, presi mia madre da parte e le domandai lumi in merito a ciò che quel religioso mi aveva rivelato. Con enorme stupore – che provo ancora oggi – mia madre mi confermò una serie di cose che nessuno avrebbe potuto sapere, se non lei stessa. Non posso non credere che dietro un uomo del genere non ci fosse qualcosa di speciale.»
—Dodi Battaglia

Dodi Battaglia con Swami Roberto

MICHELE PLACIDO

Michele Placido

PATRIZIA MIRIGLIANI

Mons. VIRGINIO FOGLIAZZA

Il nostro Fondatore con Mons. Virginio Fogliazza – Mons. Dott. Virginio Fogliazza (1932-2012) – Archimandrita del Patriarcato d’Antiochia, Priore della Luogotenenza della Lingua d’Italia, nominato da S.S. Giovanni Paolo II suo Cappellano – ci ha onorati con la pubblicazione di una testimonianza su Anima Universale, nel suo BlogAmici di Don Virginio – Il Focolare degli amici di Mons.Virginio Fogliazza”.
Sempre sul Blog di Mons. Fogliazza vi è anche una testimonianza del Dott. Giacomo Fiaschi (Calibano): Nota a margine. Avere un’Anima Universale non potrebbe essere una vera ricchezza?

«Quando si ha la fortuna di collaborare con una persona di valore bisogna ringraziare Dio mille volte. È quello che mi son detto mentre leggevo l’articolo di Don Virginio su Anima Universale. Con poche, coraggiose, spontanee (ma non certo superficiali) parole ci ha dato una bella lezione di autentico ecumenismo. Quello vero, fondato sulla solidarietà immediata e fattiva verso chi ha bisogno del nostro aiuto e non può permettersi il lusso di aspettare i tempi epocali delle riconciliazioni in pompa magna.» (Continua)
— Dott. Giacomo Fiaschi

Dott.ssa LUCIA DI SPIRITO, giornalista di TV Sorrisi e Canzoni

Lucia di Spirito su Facebook

Su Facebook il 5/10/2009

Silvana Papandrea, Presidente Associazione Sollievo ONLUS

Silvana Papandrea su Facebook

Su Facebook il 24/4/2011

Dott. GIORGIO MEDAIL - Giornalista televisivo

Swami Roberto«Troveremo invece tutto l’ardore e il fuoco sacro che probabilmente animava un tempo i fraticelli seguaci di S. Francesco a Leinì, alla periferia di Torino, in un capannone trasformato in chiesetta.
È sabato pomeriggio e una folla scossa da un singolare fervore religioso si raduna per ascoltare il rosario mistico di Roberto, ventiquattrenne, ragazzo di Dio. […] Ripenso alle parole di quel pellegrino - “con Roberto ho trovato la fede” - e mi rendo conto con un po’ di amarezza che la fede, oggi, la si può incontrare ovunque, anche in quel capannone; di certo ha abbandonato i luoghi deputati che ne gestiscono ufficialmente l’immagine. Dio, se esiste, non è mai stato così lontano dai suoi sponsor ufficiali.»

Dal programma televisivo “Italia Misteriosa” - CANALE 5

NATUZZA EVOLO di Paravati: ho messo le dita nelle stigmate di Roberto

Natuzza di Paravati Vol. 2°Prof. Valerio Marinelli – Natuzza di Paravati, 2° vol., Mapograf, Vibo Valentia (1985) – pagg. 191, 192, 193 e 194.

In questo libro del Prof. Valerio Marinelli, (Docente di Fisica tecnica all’Università di Cosenza e storico dei fatti di Natuzza Evolo di Paravati), compare un’interessante e dettagliata testimonianza di una bilocazione, che riguarda Natuzza Evolo e Roberto Casarin (Swami Roberto).

Swami RobertoLa signora Maria Teresa Saraceno racconta che il 26 maggio 1982 Natuzza Evolo in bilocazione si trattenne accanto a lei per un’ora e un quarto nella chiesetta di Sassi (TO), durante la recita del S.Rosario guidato da Swami Roberto, allora diciannovenne. Natuzza parlò ampiamente alla signora Saraceno dei fenomeni soprannaturali di Roberto e alla domanda: “Lei conosce bene Roberto?”, Natuzza rispose: “Sì, ho messo le dita nelle sue stigmate”.

Foto testimonianza NatuzzaLa testimonianza riporta accuratamente molti altri fatti sorprendenti. Da notare che in questa bilocazione Natuzza ha potuto addirittura porgere degli oggetti alla signora Saraceno, che racconta:
«[Natuzza] aprì un borsone nero, mi sembra, che aveva con lei e mi mostrò una foto di Roberto con la croce sulla fronte ed un’altra foto [qui a sinistra] nella quale si vede Gesù al tavolo dell’ultima Cena. “Questo è Roberto”, mi disse. “Però è venuto il Volto Santo”. “Fatevi dare questa foto da Roberto”».

La testimonianza si conclude con la signora Saraceno che il 21 giugno 1982 si recò a trovare Natuzza a Paravati e si sentì dire da lei: “Così mi avete vista. Sì, ero io e sono stata con te un’ora e un quarto.”

Don GIUSEPPE GRASSIS - Sacerdote della diocesi di Ivrea

Don Giuseppe Grassis«Un ragazzo dotato di specialissimo carisma.»

«Una sera d’inverno stavamo salutando Roberto per tornare in macchina a Torino. Eravamo in tre e l’autista era un po’ preoccupato per la nebbia. Roberto disse: - Non preoccupatevi. Vi seguo io - ma sembrava una di quelle cose che si dicono tanto per dire, infatti Roberto non si mosse. Noi partiamo e dopo un po’ di strada l’autista si volta verso di me che ero al suo fianco e dice, piuttosto seccato: - Ma cosa fa? Lei sta schiacciando il freno! -. Guardai e vidi con i miei occhi il pedale abbassato. Qualcuno stava veramente frenando! …»

Qui di seguito la straordinaria testimonianza di Don Grassis, che assistette in diretta alla comparsa delle stigmate:

Swami Roberto – StigmateSwami Roberto con sua mamma Elide

«Era esattamente il mercoledì Santo, verso le 11.30. Mi ero recato a trovare la famiglia Casarin. Stavo chiacchierando in cucina con la madre di Roberto. Il ragazzo riceveva i visitatori, ma ogni tanto usciva dallo studio dicendo di non sentirsi bene. Ad un certo punto Roberto aveva concluso gli incontri perché non si reggeva più. Era pallidissimo e in quel momento la croce sulla fronte gli si aprì come un fiore che sboccia. Si sprigionò un intenso profumo di rose e altri fiori. Roberto divenne cadaverico e svenne, dovemmo sdraiarlo sul divano. Dalla fronte colavano sangue e siero. Il profumo era così forte che impregnò a lungo le mani della madre, che si era avvicinata con una pezzuola per tergere la fronte del ragazzo… Ma una cosa è leggere le vite dei santi, una cosa è vedere e sentire.»

Testimonianze rilasciate da Don Grassis
alla dott.ssa Marisa Di Bartolo

In più occasioni, anche il Prof. Pietro Zeglio fu intervistato in qualità di medico a proposito delle stigmate di Swami Roberto. Vedi: Diario di un monaco

PIERO FOASSA – Fondatore del Centro Yoga Prema

Piero Foassa con due monaci ramiaNulla nella vita avviene per caso, il simile attrae il simile e tutto ha un significato, anche se non sempre la mente umana intuisce il Gioco Divino e attribuisce al caso, al fato, al destino, queste cose. Incontrai Swami Roberto circa un anno fa e devo molta riconoscenza prima a Tony e Salvatore che me lo fecero conoscere, poi a Pietro che mi raccontò di Lui e mi convinse a seguirlo e approfondirne la conoscenza. Il primo incontro che ebbi con Roberto fu un incontro formale. La mia mente era molto prevenuta da ciò che mi avevano raccontato su Roberto, cioè dalla sua “imitazione” di Sai Baba, dei suoi insegnamenti che attingevano da altre religioni: cristiana, mussulmana, indiana, indù ecc. Ero molto perplesso e convinto d’incontrare una persona che, come tante si vendeva e vendeva un po’ di sapere in cambio di fama, potere e quant’altro. Ricordo che già al primo incontro, il mio cuore, ancor prima del mio mentale, sperimentò qualcosa di particolare. Passarono comunque circa sei mesi quando Pietro, devoto anche lui di Sai Baba mi convinse a ritornare da Roberto. In questo secondo incontro mi trovai ad affrontare la situazione con un cuore aperto, senza giudizi o pregiudizi, pronto a mettermi in gioco con lo stesso atteggiamento libero e recettivo che trent’anni prima ebbi incontrando Sai Baba per la prima volta quando mi prostrai ai piedi del Maestro con amore e devozione. Lo Yoga dice: “Quando l’allievo è pronto, il Maestro arriva.”
Ma quando l’allievo è pronto? È pronto quando il suo peggior nemico, l’ego, è messo a tacere e il cuore, e non la mente, è pronto a ricevere. Allora il vero Maestro ti penetra, ti possiede con una forza di saggezza di amore che ti fa vibrare fin nel profondo del tuo essere e ti fa sentire che Io e Dio siamo Uno. Swami Roberto ha fatto questo. Mi ha penetrato con il suo Amore, la sua Saggezza, la sua immensa carica di positività. Quando, più di una volta, le lacrime scendevano dal mio volto, mi accorgevo che servivano a pulire, a risanare, a togliere delle corazze che nemmeno tanti decenni di Yoga avevano mai tolto. Oggi sono passati molti mesi dal primo incontro e devo dire che questo rispetto e Amore verso Roberto è ancora aumentato. Ho trovato un “Sai Baba” a Torino, un maestro che parlando la mia lingua mi permette di comprenderlo. Fino a oggi ho trovato nell’insegnamento di Roberto un totale riscontro con la saggezza antica dello Yoga. Non mi vergogno a dire di amare Roberto come un discepolo ama il Maestro. Ogni domenica mattina, dopo che con mia moglie Clara mi reco a Leini, ai Suoi Piedi ad attingere alla sorgente del suo sapere, ritorno a casa in gioia, in amore, libero sempre più da condizionamenti e la settimana scorre serena e devo confessare che anche il mio Yoga ne trae un beneficio. Ho voluto, amici del Centro Yoga Prema, condividere con voi questa mia meravigliosa esperienza; trovare un Maestro di Saggezza in un mondo falso e corrotto, è un dono così grande che vi porta a pregare e a ringraziare il Signore di tanta immeritata Grazia. Pensate come è bello, per me, sentirmi accompagnare sull’ormai lungo cammino della mia vita, verso la meta, avendo alla mia destra Roberto e alla mia sinistra Sai Baba. Auguro a tutti voi di avere la mia fortuna, di incontrare Maestri di Amore e di Saggezza che vi guideranno sulla strada del vero sapere affinché si arrivi alla scoperta che Io e Dio sono una cosa sola.

Piero Foassa
Testimonianza pubblicata sul notiziario
del Centro Yoga Prema
Ottobre 2005 (Torino)

Dott. GIORGIO LAZZARINI, giornalista

«Roberto è il primo a capire che il racconto di certe guarigioni che fanno pensare al miracolo, possono alimentare pericolose illusioni e distorcere l’immagine più vera che la gente deve avere di lui. E cioè che non è un guaritore, non ha nulla a che vedere con la parapsicologia o con fatti medianici. E del resto lo stesso professor Zeglio giudica le guarigioni di Roberto e le sue diagnosi “infinitamente secondarie e comunque discutibili rispetto al contesto in cui sono collocate”.
Si sa comunque di un’anziana signora colpita da un grave infarto e alla quale i medici non avevano più dato nessuna speranza, ristabilitasi in poche ore; si parla di una persona affetta da un male che non perdona e dimessa pochi giorni fa dalla casa di cura in cui era ricoverata; di malattie meno gravi guarite in breve tempo e diagnosi esatte fatte da Roberto che non ha nessuna nozione di medicina.»

Dal settimanale OGGI - N° 51 del 23/12/1981

Dott. ROMANO FEA, giornalista

«Siamo saliti alla sua casa in compagnia di amici comuni. Con lui si è fatto cenno alla seria vicenda che lo riguarda, ai fatti non normali che da sempre lo accompagnano, ma soprattutto Roberto parla di preghiera, di sofferenza, di amore, di contatto con la gente. Il cronista è imbarazzato: ha la bobina del registratore zeppa di profondi e lucidissimi pensieri, imprevedibili in un ragazzo di modesta cultura scolastica, pronunciati senza esitazioni e con serena scioltezza, come se da molti più decenni non avesse che studiato e meditato su ogni argomento del discorso.
Il cronista sale per parlare di Roberto e si scopre continuamente a parlare di Dio, dell’amore che vincola Dio agli uomini, delle sofferenze umane».

Dalla “Gazzetta del Popolo” del 10/12/1983

PIPPO FRANCO

ANIMA UNIVERSALE, UNO STILE DI VITA

Un esempio di spiritualità vissuta: ce la racconta il noto showman Pippo Franco, che al di là della sua ‘maschera’ comica, è un ricercatore dell’anima.

Swami Roberto con Pippo Franco«Anima Universale è una comunità fondata da Roberto Casarin, detto più comunemente ‘il Maestro Roberto’. Pur non avendo un’economia di sostentamento, riesce a raggiungere posti lontani dove sopravvivere non è affatto scontato, per costruire ospedali, strutture pubbliche e quant’altro. Incontrando Roberto si rimane subito colpiti dai suoi occhi azzurri, penetranti, dalla sua giovane età e dalla voce suadente e sottile. Si capisce subito che quegli occhi vedono ‘oltre’ percependo, con chissà quale profondità, i corpi sottili che circondano uomini, animali e piante. Si capisce che Roberto è partecipe di verità umane e trascendenti che noi non vediamo o che vediamo in parte e si capisce da dove viene la sua fama di veggente in grado di anticipare malattie. Ma quello che colpisce di più è la varietà umana che affolla i suoi incontri domenicali: gente diversa culturalmente, professionalmente e con tradizioni spirituali diverse. Tutti partecipano con slancio a quei canti che non sono affatto rituali, a quella gioia di vivere che Roberto esprime con tanta semplicità …
Lo conosco personalmente, conosco la sua straordinaria storia di veggente e so, per esperienza, che avvicinare Roberto significa poter sperare in una serenità che la sua presenza sembra favorire, se non determinare: i ragazzi e gli uomini che compongono la sua comunità sono sempre sereni, come illuminati da una luce che non lascia spazio a inquietudini di alcun genere.» …

Tratto dalla rivista “Anima News” di Milano

MARCO COLUMBRO

Swami Roberto con Marco Columbro«In Roberto ho trovato una persona estremamente importante, lui con la sua Chiesa Anima Universale. Un seme importante è l’assenza di proselitismo e quindi il rispetto delle altrui convinzioni… Io posso essere ebreo e frequentare la Chiesa Universale di Roberto per approfondire per esempio degli aspetti che non trovo nella mia religione, o io cattolico frequento comunque Roberto, per motivi miei, di conoscenze, di approfondimento. Un altro aspetto importante è la conoscenza come strumento di presa di coscienza della propria essenza divina, cioè noi non abbiamo bisogno di sacerdoti, se non come portatori di uno strumento, fino a quando noi stessi diventiamo sacerdoti, ma non per dipendere da loro. Ecco io direi che tutti questi aspetti, oltre che la mia conoscenza personale, hanno fatto del rapporto di amicizia tra me e Roberto Casarin, un’amicizia vera e profonda. Ho frequentato i suoi centri, abbiamo chiacchierato a lun­­go, chiacchieriamo a lungo spesso di problemi relativi alla spiritualità, alla ricerca spirituale; è un piacere che io spesso condivido con altri amici e con i ramia. Siamo in un’epoca di grandi cambiamenti di grandi mutamenti, ma il mutamento è importante nella vita, per poter vivere la vita; altrimenti si diventa dei monoliti, degli sclerotici, neanche i soprammobili rimangono sempre uguali a se stessi. Io credo che la più grande religione che ci aspetta nel prossimo millennio sia la religione della verità, l’unica vera religione, perché io credo che la verità non si può ricercare con i dogmi o solo con la fede, ma anche con la piena consapevolezza, e con la consapevolezza di voler ricercare: soltanto questi strumenti ci permettono forse di raggiungere la verità.»

Prof. GIANLUIGI MARIANINI:

Prof. Gianluigi Marianini«Ringrazio Roberto di essere venuto tra noi… Roberto ci ha fatto la più grande carità: la carità spirituale. La carità materiale si fa abbastanza facilmente, perché i soldi spesso costano poco. La carità intellettuale è un po’ quella che cerco di fare io. La carità spirituale è la più difficile, perché il mondo è veramente povero quando è lontano da Dio.»

Il Prof. Marianini
in occasione di una conferenza
al circolo "I Ciclopi"

‹ Swami Roberto Gina Milioto Piazza e sua figlia Maria: Roberto, grazie! tu hai fatto il miracolo creando questa Chiesa Universale ›

Swami Roberto

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