Vent’anni fa sono stato improvvisamente ricoverato presso l’ospedale di Vicenza per un nodulo al rene sinistro. Fatti tutti gli esami del caso, i medici mi dissero che si trattava di un problema grave, che era necessario operare, e che il rene doveva essere asportato.
Mentre ero all’ospedale, dei monaci di Anima Universale vennero a trovarmi e mi riferirono che, secondo Swami, il rene non doveva essere asportato. Abbiamo pregato insieme. Poi, chiesi al professore che doveva effettuare l’intervento se fosse proprio necessario togliere il rene. Mi ribadì che ciò era inevitabile. Informai i monaci che, a quel punto, mi chiesero solamente di far sapere loro quando mi avrebbero operato, e mi dissero di non preoccuparmi.
Venne il giorno dell’intervento; mentre giacevo sdraiato su un lettino di ferro, in attesa di essere condotto in sala operatoria, entrò il chirurgo che mi doveva operare. Avendo in mente le parole di Swami, gli chiesi nuovamente se era proprio necessario togliere il rene. Mi rispose che, a seguito di varie consultazioni con i medici dell’ospedale di Padova, avevano deciso di asportare solamente il nodulo.
Allorché mi disse questo, pensai immediatamente a Swami e sentii una grande tranquillità, come se l’intervento chirurgico fosse già stata fatto. Fui operato e tutto andò per il meglio, senza la minima complicazione. Dopo l’intervento, non dovetti sottopormi a nessun trattamento terapeutico. Il nodulo asportato fu sottoposto ad esami clinici. Si trattava di un carcinoma maligno. Oggi, a distanza di vent’anni, sono ancora qui a raccontarlo.
Grazie Swami, con tutto il mio cuore.
Igino Rodighiero
Vicenza, 12 gennaio 2018
‹ I miracoli non sono soltanto nei libri In ricordo di Mons. Antonio Russo ›