Ramia Osvaldo Ristuccia
Mi ha sempre affascinato la storia di S. Francesco con i suoi seguaci, nella quale ho trovato molte similitudini con il mio percorso Sacerdotale.
Mi sono consacrato monaco Ramia il 12 settembre del 1992, avevo 24 anni.
La nostra piccola chiesetta che avevamo all’epoca era paragonabile alla Porziuncola, e il fatto che ci affidavamo alla provvidenza di Dio senza nessuna certezza, era un’altra similitudine con l’esperienza di S. Francesco e i suoi frati; anche la nostra era un’ impresa che andava oltre ogni logica umana.
Sì, San Francesco è stato definito “il folle d’Amore per Dio”, così come noi venivamo definiti “folli” da chi, fermandosi alle logiche umane, non poteva comprendere la forza della nostra vocazione che ci proietta verso le logiche di Dio.
Nel corso degli anni, grazie alla Divina Provvidenza, la Chiesa Anima Universale ha realizzato i suoi monasteri e Templi a Leini (TO) e a Poggiana di RiesePio X (TV), oltre ad aver realizzato anche importanti opere umanitarie in Italia e in molti paesi bisognosi nel mondo, compresa l’Africa, il Sud America e l’India, e nessun ragionamento umano avrebbe potuto immaginare tutto ciò.
Oggi compio il mio 32º anno di consacrazione, e se provo a fare un bilancio, mi rendo conto di essere come una piccola formichina operaia che partecipa al piano di Dio.
Grazie Swami Roberto, che mi hai dato la possibilità e l’onore di poter essere parte di questo disegno Divino: portare un pezzo di cielo sulla terra❣
ramia Osvaldo Ristuccia
Leini (TO), 12 settembre 2024
Ramia Orfeo Veterlani
Oggi, 12 settembre 2024, festeggio il 20° anniversario della mia consacrazione a monaco Ramia.
Conobbi Swami Roberto nella primavera del 1985, durante un incontro di preghiera nel santuario delle Cendrole a Riese Pio X (TV).
Il primo impatto fu alquanto significativo.
Il suo sguardo e il suo discorso andarono diritti al mio cuore; sebbene ci fossero centinaia di persone, era come se lui parlasse direttamente a me, tanto che le lacrime incominciarono a solcare il mio viso.
In me avevo la certezza di avere fatto un incontro straordinario, ma avevo ancor di più la consapevolezza che quello era un appuntamento già scritto nel calendario della mia vita.
Fino ad allora la mia esistenza era trascorsa in maniera normale, con una giovinezza spensierata, una famiglia semplice ed affettuosa.
La mia fede si basava sul seguire la Messa domenicale e i riti della Chiesa cattolica.
Ma quel periodo era anche contraddistinto dal vuoto della solitudine; un po’ alla volta il gruppo di amici della scuola si era sciolto, il lavoro era diventato uno dei pochi momenti di socializzazione e i fine settimana passavano piatti e monotoni.
Dopo un po’ di tempo venni a sapere dell’apertura della Chiesa di Anima Universale ad Arso di Chiampo e cominciai a frequentarla con costanza.
Conobbi persone nuove, ma soprattutto, grazie agli insegnamenti di Swami, al suo aiuto e alla preghiera, quel vuoto interiore passò, lasciando spazio a rinnovato entusiasmo e gioia di vivere.
Si aprirono per me nuove prospettive e un nuovo modo di essere. Trovai nuovi amici, nel nuovo lavoro, nella mia passione per il calcio e in Anima Universale, che ormai era diventata la mia Chiesa.
Ma mancava ancora qualcosa: c’era il desiderio, da sempre presente dentro di me, di trovare una fidanzata, una persona speciale con cui condividere la mia vita, i miei progetti, e a cui poter donare tutto il mio amore.
Di lì a poco feci anche questa esperienza, e pensavo che quell’incontro fosse il punto di arrivo di un percorso personale, il raggiungimento dell’ambìto traguardo di formare una famiglia, ma non fu così, perché invece quell’esperienza mi fece comprendere che c’era sempre dentro di me un vuoto non riempito.
Nel tempo compresi che quel vuoto in realtà era la chiamata del Signore per lavorare alla Sua vigna, diventando monaco della Chiesa Anima Universale.
Così decisi di iniziare il cammino che poi mi avrebbe portato a compiere questo passo.
Come in tutte le nuove esperienze, sono entrato in un campo a me sconosciuto, mi sono confrontato soprattutto con me stesso, con le mie paure e dubbi. Libero da ogni condizionamento esterno, ho testato la mia vocazione e misurato la mia buona volontà.
Quella volontà e quella vocazione mi portarono a consacrarmi il 12 settembre del 2004.
Sono passati quasi quarant’anni dal primo incontro con Swami e mai avrei pensato quel giorno che oggi sarei stato qui a scrivere questa testimonianza proprio nello stesso paese di quell’incontro, nel Tempio di Anima Universale a Poggiana di Riese Pio X, e a festeggiare vent’anni di sacerdozio.
E’ proprio vero che le vie del Signore sono infinite.
Lode e gloria a Lui, che ha avuto misericordia di me.
Ramia Orfeo Veterlani
Poggiana di Riese Pio X (TV), 12 settembre 2024