Ramia Ennio Favero
Era domenica 13 marzo 1994.
Sono passati 30 anni, come molti anch’io dico “mi sembra ieri”.
In quegli anni ero molto, molto immerso nel mondo del lavoro. Credo che l’unica persona a non essere sorpresa di questa mia scelta sia stata mia madre. Lei ricordava bene che quando ero bambino il parroco del paese le diceva che ero il più bravo a dottrina, ricordava che a 12 anni vinsi il 1° premio a livello nazionale per un tema scolastico di religione.
Mia madre era convinta che volessi diventare prete, per lei ero “un innamorato di Dio”.
Non fu così, anzi, in quegli anni mio padre si ammalò di uno di quei mali terribili, che lo spense ancora giovane. Consideravo mio padre una persona che si era sempre comportata bene e gli volevo molto bene. Non capivo perché gli fosse stata destinata tale sorte.
Ricordo che andai dal prete a chiedergli: «Mi aiuti a capire… perché?» La risposta fu: «Mistero della fede». Scese il gelo dentro di me. La risposta non mi soddisfò. La conseguenza fu che mi allontanai da Dio.
Mi buttai completamente nel mondo del lavoro, dove sinceramente stavo raccogliendo belle soddisfazioni in tutti i sensi. Un giorno ricevetti, da una persona alla quale non potevo dire di no, la richiesta di accompagnarla a un incontro di preghiera in Piemonte. Non avevo mai sentito parlare di quelle persone e sinceramente ero molto prevenuto, visto quello che sentivo dire su alcuni nuovi gruppi religiosi.
Arrivò quel giorno, giunsi a Leini. Pur essendo molto attento non notai nulla di strano, anzi. Ricordo che, anche se ero negli ultimi posti, mi arrivò chiara la voce del “Maestro” che in quella preghiera “stranamente” trattò argomenti inerenti alla mia “domanda senza risposta”. Ricordo bene che tra me dissi «ecco colui che ridà giustizia a Dio».
Sono state, e lo sono sempre, PAROLE DI VITA. Come acqua hanno ridato vigore al terreno arido che sentivo dentro di me. Tutto ciò mi incuriosì e cominciai a partecipare ad altri incontri.
Sentivo che in me maturava sempre di più il desiderio di prepararmi per essere in grado di portare a molti assetati queste parole di vita. Per spiegarmi meglio uso un pensiero che Swami ha scritto nella sua pagina Facebook: «Non è solo Dio che dà la vita, perché la vita la puoi donare anche tu a chi è morto dentro, nell’animo e nel cuore».
Grande verità! Io posso affermarlo! Quando conosci persone che vivono situazioni un po’ complicate, una tua attenzione, una tua parola, un ragionamento profondo, possono aiutarle a riflettere e reagire per ritrovare quanto meno la speranza, uno scopo, un senso… e la speranza è comunque un aspetto di Dio.
Mi sono preparato, mi sono consacrato, mi sono messo in cammino.
Consapevole delle mie umane debolezze prego spesso chiedendo al Signore di aiutarmi a essere degno di questa mia scelta.
A quanti come me hanno scelto Swami Roberto come loro Maestro per il loro cammino spirituale auguro, e mi auguro: Buon cammino.
E a Swami Roberto dico: Eternamente Grazie.
ramia Ennio Favero
Poggiana di Riese Pio X (TV), 13 marzo 2024
Ramia Andrea Favole
Era il 1986 quando, per motivi famigliari, ho conosciuto Swami Roberto, partecipando ai suoi incontri di preghiera e ascoltando i suoi insegnamenti.
Ma il fatto di aver scoperto un tesoro spirituale così grande non è stato l’unico motivo che mi ha spinto ad abbracciare il sacerdozio.
L’altro motivo è stato quello di restituire un po’ del bene che avevo ricevuto dalla vita: la salute, una famiglia unita, un buon lavoro.
E così il 13 marzo 1994 mi sono consacrato monaco Ramia della Chiesa Anima Universale.
Mia moglie Maria ha condiviso questa mia scelta e cinque anni dopo ha fatto anche lei il grande passo, consacrandosi il 4 aprile 1999, visto che nostro figlio Alberto, che era già maggiorenne, aveva ormai acquisito la sua autonomia.
In una società come la nostra, sempre più rivolta al consumismo, che sembra aver smarrito i veri valori della vita, la presenza fra noi di un Maestro come Swami Roberto è un grande dono della Divina Provvidenza per la nostra esistenza e per l’esistenza di chi, accostandosi ad Anima Universale, cerca un aiuto spirituale per affrontare i propri mali fisici e i mali dell’anima, che sono sempre più diffusi.
Grazie Swami, per il bene che rappresenti per molte persone che hanno ritrovato in Te la fede e una guida per una vita spirituale autentica e responsabile verso sé stessi e verso gli altri.
Ramia Andrea Favole
Torino, 13 marzo 2024