Elvira Viganò Tosi: dove non arriva la scienza può arrivare la fede

Mi sento giovane dentro, anche se i miei 72 anni sono tanti e tanti anche gli acciacchi provocati dalla sclerodermia, la malattia che mi accompagna da anni.

Ma è stato in primavera che ho iniziato a sentirmi davvero molto male, infatti verso aprile un nuovo amico mi si affianca: è il mio respiro che si fa’ ogni giorno più corto e ansimante. È strano… il motore sbuffa, ma io sono sempre quella di prima, pronta a reagire perché la mia mente, grazie a Dio, è sempre vitale.

Tutto precipita: pronto soccorso, ricovero e dimissioni, in quanto la mia situazione non era altro che la naturale conseguenza della mia patologia collegata anche all’età.
La triste realtà veniva confermata dal medico che mi suggeriva di fare richiesta per l’invalidità.

Anche il mio spirito aveva bisogno di cure e nutrimento, per mantenere sempre viva quell’inspiegabile gioia che non mi abbandona mai, e quindi non poteva mancare ai Darshan con il mio Maestro spirituale. Così una domenica, Swami Roberto, passandomi accanto si fermò. I Suoi grandissimi occhi verdi mi scrutarono per un lungo e fugace istante: forse una radiografia non sarebbe stata così penetrante quanto quello sguardo. Mi sentivo felice! Percepivo che qualcosa era accaduto.

Ritornando a casa, in Brianza, mi pareva però, che fisicamente nulla fosse cambiato, il respiro mancava, eppure dentro di me la gioia e la serenità crescevano.
Quanta non paura, ero solo sorriso! Mi sentivo forte e pronta ad affrontare l’ultimo esame richiesto, un’angiopneumografia, per accertare quella che oramai sembrava fosse la mia condizione.

Venerdì 20 luglio mi viene consegnata la cartella di dimissioni con questo esito:

  • INFARTO PROBABILMENTE PREGRESSO
  • PROBABILE PREGRESSA EMBOLIA POLMONARE…

Il significato di pregresso è “passato”, “precedente”, “non più presente”.

Dopo il risultato di questo esame, all’ultima visita di controllo nel mese di ottobre, non mi sono più stati richiesti gli esami di routine perché ritenuti non più necessari.

In quell’occasione ho quindi domandato ai medici cosa avessi mai avuto, e la risposta è stata: “Quando l’abbiamo ricoverata lei era molto grave”.
A questo punto mi sono sentita di ricordare loro (visto che gliene avevo parlato) di avere un Maestro spirituale, e la risposta è stata:
“Dove non arriva la scienza può arrivare la fede”. Questo è quanto!

Grazie, grazie, grazie Maestro!
Elvira Viganò Tosi

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Swami Roberto

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