Loredana: bevevo e ora ho smesso

Quando sono arrivata per caso ad Anima Universale (allora io pensavo per caso) non avevo alcun problema. E invece adesso, a distanza di un anno, so che ne avevo tanti, ma uno molto molto grosso, ma non volevo ammetterlo neanche a me stessa.
Da quel mio primo giorno di novembre del 2007 sono venuta tutte le domeniche al Darshan e, dopo un po’ di mesi, il Maestro Roberto ha cominciato a parlare dell’alcoolismo, di perché si beve, per solitudine, per darsi coraggio, per gioia… insomma si beve sempre con una scusa.
Mi sono detta: ma questo ce l’ha con me? E mi sembrava che tutti mi guardassero e sapessero che anche io bevevo.
Adesso lo posso dire: io bevevo. Una persona un giorno mi ha detto che non importa se si beve tanto o poco, ma si beve.
Io bevevo poco (almeno così mi sembrava) ma bevevo. E non solo quando ero triste e avevo dei problemi, ma anche quando ero contenta: mi piaceva bere. Adesso me ne sono resa conto e posso dirlo che bevevo, non molto, ma bevevo.
Negli ultimi due anni bevevo solo più birra, e solo alla sera o nei week end, ma era sempre bere e alzarsi il giorno dopo con la testa pesante e anche di cattivo umore.
Il Maestro andò avanti tre o quattro domeniche a parlare delle persone che bevevano, poi smise per una o due domeniche, e poi riprese di nuovo a parlare, ed ogni volta io uscivo da quella chiesa sentendomi in colpa, anche se ero convinta che non parlasse a me.
Però ho cominciato a non piacermi più, e a pensare che, se avevo smesso di bere il vino e i liquori, potevo anche smettere di bere la birra, che non valeva la pena di stare così per il piacere di bere qualcosa che neanche poi mi piaceva più di tanto.
Poi è successa una cosa strana: ho avuto una crisi depressiva dovuta a vari motivi, né più né meno gravi di tanti altri e, come al solito, mi sono rifugiata nel mio mondo, fatto di bevute di birra, dormite sotto le coperte e tanta tristezza.
Come altre volte la crisi è passata ma io ho preso una decisione: non avrei più bevuto birra. E basta.
Nei mesi passati ho chiesto più volte a Roberto di aiutarmi a darmi la forza per smettere di bere, non la ritenevo una cosa indispensabile perché non bevevo molto, ma lo chiedevo lo stesso, tutte le domeniche e i sabati quando passavo un attimo da Leinì per fare una piccola preghiera.
Ora so che era indispensabile che smettessi, ma non me ne rendevo conto, anche perché in 30 anni ho provato più volte di smettere totalmente, ma non ci sono mai riuscita.
Invece questa volta è successa una cosa: ho semplicemente smesso, senza difficoltà, senza rimpianti, così, dall’oggi al domani: basta. Punto e basta.
Cosa è successo? Indubbiamente la mia volontà ha avuto il sopravvento, ma perché?
Perché ho capito che, durante questi mesi, senza che io me ne accorgessi, il Maestro mi ha insegnato uno stile di vita col quale non era più permesso bere. Mi ha insegnato il rispetto della mia persona, l’autostima, il vedersi come una bella persona, perciò perché bere? A cosa serve?
E allora basta, semplicemente basta. Dal 2 luglio [2008] non ho più bevuto niente, tutto qui.
E la mia vita è cambiata: mi sveglio presto al mattino e vedo il mondo con occhi nuovi, non più annebbiati dall’alcool o dal poco e male dormire.
E anche i pensieri e i ragionamenti sono diversi, mi sembra di essermi risvegliata da un lungo letargo.
Io adesso mi vedo come in un balcone: dall’alto vedo me stessa in basso come ero una volta, con tutti gli errori fatti per colpa del bere. Adesso sono una persona nuova e questo grazie al Maestro e ai suoi insegnamenti.
È vero cosa mi ha detto ramia Rosvaldo: il merito è mio che ho teso una mano a Gesù e al Maestro Roberto e ho chiesto aiuto, ma l’ho fatto dopo aver capito tante cose che mi sono state insegnate domenica dopo domenica, senza che io me ne accorgessi.

1 gennaio 2009: sono passati 5 mesi da quando ho scritto queste parole: è capodanno e oggi ho provato una grande emozione: stasera ero al supermercato per le compere di fine anno. Vicino a me c’erano dei ragazzi che compravano bottiglie di vino, birra, liquori per festeggiare l’anno nuovo.
Nel mio carrello, dopo tanti anni, c’era solo della verdura, del mangime per i miei animali e del gelato: è stata una grande vittoria che non si può esprimere con le parole, e a me sono venute le lacrime agli occhi per la soddisfazione…

Loredana

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