Desidero esprimere il mio profondo ringraziamento al Maestro Roberto e ai Ramia di Anima Universale per non essere diventato cieco.
All’età di 16 anni mi fu riscontrata una rara malattia su tutte e due le cornee che con lo sviluppo si aggravava sempre più. Portai per circa sette anni delle lenti corneali che mi causavano molto dolore ciò per rallentare lo sviluppo della malattia. A 23 anni, dopo aver preso la difficile decisione di fare il trapianto della cornee, mi operai con uno scarso risultato visivo, forse vedevo 1 o 2 decimi.
Ero deluso e amareggiato e a Dio chiedevo il perché mi avesse punito in questo modo e quale colpa avevo per tutto questo, non riuscivo a comprendere e ad accettare la mia malattia.
Il non accettare il mio stato mi portò dopo alcuni anni a ricercare un’eventuale soluzione, recandomi dai migliori specialisti in oculistica, in quanto nel frattempo la tecnica chirurgica in questo settore si era molto evoluta.
Fu in quel periodo che conobbi “casualmente” Roberto e grazie a mia moglie incominciai a partecipare ai suoi incontri per ascoltare i suoi grandi insegnamenti spirituali.
In quegli anni mi sottoposi a più di dieci interventi e finalmente ottenni un ottimo risultato. Ero contento; ora al mattino quando aprivo la finestra della mia stanza vedevo e ringraziavo.
Qualche giorno prima dell’intervento risolutivo mi ero recato, assieme a un gruppo di persone, dal Maestro. Durante il colloquio parlai con Lui di tutto, ma dimenticai di dire che mi dovevo operare. Uscito dalla chiesa ero amareggiato per tale dimenticanza e mentre lo stavo dicendo a mia moglie e a mia madre, un sacerdote Ramia si avvicinò e mi chiese quale fosse il motivo del mio disappunto. Spiegai l’accaduto, ricordandomi che il Maestro mi aveva guardato fisso negli occhi e mi aveva detto: “Ti vedo bene, ti vedo veramente bene”. Raccontai al Ramia che ebbi la sensazione guardando gli occhi del Maestro di librarmi in volo in un cielo azzurro ed immenso.
Vai pure tranquillo ad operarti, mi disse il Ramia, ma ricordati di ringraziare la Madonna per la grazia che riceverai; fu proprio così! L’intervento andò a meraviglia.
Per un paio d’anni fui veramente felice, finché per un incidente sul lavoro presi un violento colpo in faccia che mi procurò il rigetto della cornea dell’occhio sinistro ed un forte abbassamento del visus dell’occhio destro: ero ritornato ad essere un subvedente.
Il Professore di Torino che mi aveva operato mi disse che l’unica soluzione era di rifare il trapianto sull’occhio sinistro con quasi zero possibilità di recupero visivo, ma solo per risolvere l’aspetto estetico in quanto la cornea era praticamente morta e brutta da vedersi.
Mi consigliò perciò di rivolgermi a un Professore del Veneto per mettermi in lista d’attesa per il nuovo trapianto.
Nonostante le avversità che la vita mi stava nuovamente sottoponendo, ero sereno; mi accorsi che grazie agli insegnamenti del Maestro Roberto le stavo affrontando con uno spirito diverso e ho capito che Dio non aveva alcuna colpa per le mie sofferenze.
Mi recai da ramia Mario per chiedere l’aiuto di Roberto. Lui mi disse di avere fiducia perché la Provvidenza di Dio non ha limiti…
Infatti, dopo un po’ di tempo con lo stupore dei due Professori, accadde l’inspiegabile: il mio occhio guarì. In particolare uno dei due medici non riusciva e tuttora non riesce a comprendere come una cornea morta possa ritornare a vivere ed avere la trasparenza sufficiente perché io possa vedere.
Sottolineo che questo Professore è di fama mondiale e che ha avuto come pazienti addirittura due Presidenti degli Stati Uniti d’America.
Per me è stata una cosa straordinaria l’aver riacquistato la vista che è un bene impagabile, ma il vero miracolo è stato come ho affrontato psicologicamente l’evolversi della situazione, questo solo grazie al Maestro Roberto che mi ha aperto gli occhi nel vero senso della parola.
Con profonda riconoscenza.
Gianni Valle
Lonigo (VI), 23 agosto 2009
‹ Gianni Bianco: Non c’era più niente da fare… Giovanna Mazzocco: anche mia nuora può testimoniare le parole del medico ›