Mi chiamo Feliciana Peruzzi, abito a Trissino un paese in provincia di Vicenza.
Conosco Swami Roberto dal 1986, posso confermare che sia io che la mia famiglia abbiamo ricevuto tantissimi aiuti e grazie.
Non ho mai avuto l’occasione di farlo pubblicamente, oggi voglio condividere il miracolo grande che è avvenuto pochi giorni fa e precisamente il 22 agosto.
Approfittando di qualche giorno di ferie ho pulito la cantina di tante cose oramai inutili che papà aveva accumulato negli anni. Terminato di riordinare, erano circa le 16:30, stanca ho chiuso la porta della cantina, quando improvvisamente il vetro della parte superiore dell’infisso in ferro si è staccato, e cadendomi in testa si è rotto.
Lì per lì, non mi ero resa conto cosa fosse successo, mi sono trovata in pochi istanti in un lago di sangue e non capivo da dove proveniva, perché non avevo dolore in nessuna parte del corpo. La prima cosa che ho pensato è stata la testa, ma a parte la botta del vetro non c’era nessuna ferita, mi sono guardata le braccia, ma nulla, mi sono messa le mani sul viso, nulla, quando ho toccato il collo con la mano ho sentito una voragine sotto le dita.
Sono corsa in casa dove avevo la mamma che stava riposando e senza spaventarla ulteriormente ho detto che mi ero ferita, che dovevo correre al Pronto Soccorso. Non avendo nessuno che mi poteva accompagnare, è scattato in me l’istinto umano di sopravvivenza, mi sono messa due asciugamani attorno al collo e sono partita di corsa in macchina con la mamma al fianco.
Lungo il tragitto avevo sempre davanti l’immagine di Swami rassicurante e io che gli chiedevo di farmi arrivare e soprattutto in tempo.
Al Pronto Soccorso sembrava che mi aspettassero, c’erano tante persone in attesa di essere visitate, mi hanno accolta subito, una volta sdraiata sul lettino per i primi accertamenti, vedevo il medico che mi guardava con una faccia meravigliata e sbalordita al tempo stesso, mi disse subito: «Questo è un miracolo». Io gli chiesi il motivo, lui mi rispose: «Ha una ferita larga due dita e a occhio nudo si vede la carotide intatta, se il vetro l’avesse solo sfiorata ora lei non ci sarebbe più».
Quando poi mi hanno portata in codice giallo per la sutura, il medico che mi ha accolta ha ripetuto la stessa cosa aggiungendo: «Vada a Lourdes a ringraziare perché è salva solo per un miracolo».
Quando sono uscita dalla porta dell’ospedale, dalla gioia grande mi sono messa a piangere ringraziando Swami Roberto che aveva deviato il tragitto del vetro appuntito, che avrebbe potuto perforarmi il collo completamente.
Spero che qualche persona ancora incredula leggendo questa testimonianza possa capire quanto infinitamente grande è l’AMORE di Swami per tutti noi, quanto ci è sempre accanto anche quando noi non lo percepiamo.
Ringrazio ancora e sempre Swami Roberto per tutto quello che ha fatto per me e per la mia famiglia.
Feliciana Peruzzi
Trissino 25 agosto 2019
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