Germencik, Turchia. La visita dal cliente inizia veramente malissimo. Appena capiscono che sono italiano, vengo affrontato dal manager che mi chiede con un tono piuttosto secco del perché il Papa abbia voluto creare ostilità nei confronti dei turchi. Situazione non facile, l’unica cosa da fare è affrontarla a muso duro. «Perché, il Papa non può parlare e dire ciò che pensa?», chiedo. Non mi importa se condivido poco con Papa Francesco, ma ci tengo a difendere la sua libertà come quella di qualsiasi altra persona. Non ne so molto della storia tra Turchia ed Armenia, mi tengo sul generico. Capisco che il mio interlocutore è infastidito, e gli chiedo se sa cosa dicesse Voltaire. «No». Allora glielo spiego: «posso non essere d’accordo con te, ma farò di tutto perché tu possa parlare». Poche parole dette, ma sufficienti a generare un contrasto totale. C’è silenzio, imbarazzo e nervosismo. Poi gli chiedo: pensi che io sia cattolico? «Sì, sei Italiano». Ok, dammi il PC, ti faccio vedere. Ed in pochi secondi gli presento Anima Universale, una realtà che guarda oltre le miserie umane e ricerca ciò che unisce anziché creare inutili divisioni e tensioni tra le persone. Lo sguardo di questa persona, inizialmente molto cupo, cambia espressione, diventa stupito e, a mano a mano che legge – ormai da solo – il nostro sito in Inglese il suo volto si rasserena. Va avanti a leggere per parecchi minuti, mi fa delle domande, parliamo di tanti argomenti. Poi dobbiamo discutere di lavoro, ma una volta finito, ci salutiamo con una bella stretta di mano e con un abbraccio, tra un musulmano convinto, ed un ramirico altrettanto convinto, entrambi convinti che parlarsi e scambiarsi opinioni differenti è possibile.
Ing. Maurizio De Francesco
15 aprile 2015
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