Un miracolo nel miracolo: proprio a lui che non ne voleva sapere nulla

Mi chiamo Latifa, da molti anni ormai frequento la Chiesa Anima Universale e posso testimoniare che in tutto questo tempo gli aiuti che ho ricevuto da Swami e dai monaci Ramia sono stati innumerevoli.
Swami ha cambiato la mia vita e oggi voglio condividere con voi un evento straordinario e meraviglioso che abbiamo vissuto io e mio figlio Federico. Ecco questa è la mia testimonianza:
Il giorno di Natale 2023, mio figlio Federico verso le 6.30 del mattino si è alzato, ha fatto la doccia, ha preso il caffè e poi è tornato in bagno. Dieci minuti dopo ho sentito un tonfo.
Sono corsa a vedere e ho trovato Federico steso a terra, con la testa aveva sbattuto contro il termosifone. Non riuscivo a entrare perché con il corpo bloccava la porta, lo chiamavo ma non mi rispondeva.
Con il cuore pieno di angoscia, ho gridato per chiamare il mio vicino di casa che è subito accorso e con difficoltà è riuscito ad aprire la porta. Federico non respirava e aveva gli occhi sbarrati verso l’alto. A questo punto l’abbiamo trascinato fino in salotto e poi abbiamo subito chiamato il primo soccorso. L’ambulanza è arrivata in brevissimo tempo, e l’hanno trasportato d’urgenza al pronto soccorso di Santorso.
Arrivati in ospedale, poco dopo mi hanno spiegato che Federico era in condizioni gravissime e che aveva poche possibilità di sopravvivenza. Lì non potevano fare nulla per salvarlo e quindi lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale di Vicenza, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico durato 7 ore. Una dottoressa mi ha detto che, se nel pomeriggio mio figlio fosse stato ancora vivo, sarei stata molto fortunata.
Arrivata a casa, ho chiamato i monaci Ramia per spiegare la situazione e per chiedere una preghiera affinché Federico potesse salvarsi.
Il giorno seguente ho telefonato ai Ramia per ringraziare, perché mio figlio era ancora vivo.
La diagnosi fu una rottura di un aneurisma cerebrale aggravato dal trauma della caduta.
Dopo l’intervento, Federico è stato indotto in coma farmacologico per 48 ore; quando poi si è svegliato, borbottava e riusciva a dire a malapena dei monosillabi, e per esprimersi era obbligato a scrivere. Riusciva a muovere gli arti inferiori, ma non era in grado di camminare. Per trentacinque giorni è rimasto nel reparto di neurochirurgia. Il medico mi ha detto che sarebbe rimasto per tutta la vita paralizzato agli arti inferiori.
Al consulto, ramia Mario mi ha dato l’olio benedetto con l’indicazione di spalmarlo sulla gola e sulle parti malate. Così, appena giunta in ospedale ho unto Federico in tutto il corpo con la speranza che qualcosa sarebbe successo o comunque che ci sarebbero stati dei miglioramenti.
Il giorno dopo ho ricevuto la telefonata dal primario, che mi ha detto: «Federico parla! e non è tutto, ha anche iniziato a mangiare da solo».
Che immensa gioia dopo tanta sofferenza. Grazie Swami!
Con costanza ho continuato con l’olio benedetto, piano piano Federico stava sempre più migliorando.
Alla fine di gennaio, mio figlio è stato trasferito nel reparto di riabilitazione all’interno dello stesso ospedale. Una mattina mi ha chiamato la fisioterapista dicendomi che mi aspettava in palestra perché voleva farmi vedere una cosa importante. Quando sono arrivata ho avuto una sorpresa che non mi aspettavo: mio figlio camminava da solo senza alcun supporto. Ancora una volta ho percepito la presenza forte di Swami.
Un giorno Federico mi ha raccontato che Swami gli è venuto in sogno e gli ha parlato, ed era molto felice, tanto che mi ha espresso il desiderio di andarlo a trovare per conoscerlo, proprio lui che non ne voleva sapere nulla! Ecco, un miracolo nel miracolo, un’altra gioia immensa!
Finalmente dopo quattro mesi di degenza è ritornato a casa.
In questo momento, Federico sta bene fisicamente. Grazie Swami, io voglio gridare IL MIO GRAZIE con tutto il fiato e con tutto il mio cuore di mamma.

Latifa Bouttaba

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