Luigi De Francesco: mi diverto a vedere lo stupore negli occhi dei medici

Marzo 2012. Sono passati ben vent’anni. E pensare che allora non ne ero così sicuro che avrei vissuto a lungo. Ora ho ottant’anni, ho potuto andare in pensione, vedere i miei figli laurearsi e le mie tre nipotine nascere e crescere. E, di tanto in tanto, mi diverto a vedere lo stupore negli occhi dei medici, quando vado a fare le mie solite visite di controllo.

Perché dico questo, che tutto sommato potrebbe sembrare normale? Beh, tanto normale non è. Ci vuole un salto indietro per capirlo. Allora, giusto vent’anni fa, era un momento molto difficile della mia vita. Otto anni prima ero stato operato al cuore. Un intervento di bypass coronarici multipli che, sebbene ora sia diventata un’operazione quasi di routine, allora era molto, molto complesso. Oltre 8 ore di camera operatoria, seguiti da mesi di riabilitazione. Ed un risultato tutt’altro che eccellente, dal momento che dopo pochi anni i bypass avevano iniziato a chiudersi, ed il cuore aveva ricominciato ad avere problemi. Mi si prospettava un’altra operazione, dal risultato tremendamente incerto, con una probabilità di farcela non superiore all’80%, come dissero allora i medici, e la consapevolezza che se fossi sopravvissuto all’intervento avrei vissuto poco e male.

Conobbi Swami. Già da alcuni mesi mio figlio aveva iniziato a frequentarlo, ed un giorno mi propose di andare assieme a lui ad un incontro di preghiera, a Leinì. Allora da Genova si organizzavano dei pullman, mi decisi e partii. Roberto è stato una folgorazione. Appena mi incontrò mi parlò di me, in un modo così profondo che nessun altro al mondo ha mai potuto. Mi passò la mano sul cuore, ed in quel momento avvertii un calore che null’altro aveva se non un’origine soprannaturale. Quell’istante per me è stato come rinascere, ed una nuova vita posso dire che, grazie a Dio, l’ho effettivamente vissuta.

Da allora non solo ho iniziato a stare sensibilmente meglio, ma ho voluto capire di più. Dopo breve tempo, mia moglie ed io abbiamo ospitato in casa nostra, a Genova, l’allora “cenacolo”, e grazie a Ramia Riccardo abbiamo potuto seguire i corsi di Conoscenza, seguiti dal Battesimo Ramirico. Ringrazio Dio per il tempo che mi ha donato, e per l’occasione di aver potuto apprendere la Conoscenza.

Rinunciare ai medici è da folli, lo dico per esperienza diretta a vantaggio di coloro che potessero travisare. Condivido quanto dice Swami, cioè che essi sono un mezzo con cui la provvidenza divina si manifesta, un aiuto indispensabile per la nostra salute fisica, ed io me ne “servo” frequentemente. Però tutte le volte che vado a fare un controllo, incontro un certo sconcerto negli occhi del dottore, perché constata che il mio cuore sta sempre meglio. L’ultima volta è successo sabato scorso. Questa volta, a differenza di altre, il medico non ha esclamato “è un miracolo” (è già successo...), ma io so bene che il vero miracolo è stato incontrare Roberto.

Grazie
Luigi De Francesco

‹ Lori: adesso so che essere la madre di un ragazzo disabile è una grandissima opportunità Marco Testino: pensavo di curarmi in modo alternativo… ›

Swami Roberto

Multimedia