Vi scrivo perché sento di voler condividere quello che mi è successo e che io definisco un vero e proprio miracolo.
Quattro mesi fa mio marito mi ha chiesto la separazione, una relazione di quattro anni con un’altra donna e il mondo mi è caduto addosso. Un giorno avevo la mia famiglia, la nostra quotidianità, i nostri progetti, i nostri figli sereni e il giorno dopo, il nulla… un fulmine a ciel sereno.
Mi arrendo subito, non puoi trattenere e obbligare una persona ad amarti, se la ami, la lasci libera anche se pensi che stia sbagliando e così faccio. Separazione consensuale, collaborazione totale per i nostri figli ma quel dolore lancinante non mi lasciava mai.
Disperazione, panico, senso di abbandono, umiliazione, sensi di colpa… ero uno straccio. Sapevo però di dover rimanere lucida per i miei ragazzi, sapevo di dover continuare ad alzarmi la mattina dopo una notte insonne, stamparmi un sorriso sulla faccia e rassicurarli in qualsiasi modo che tutto sarebbe andato bene perché… eravamo una squadra.
Una domenica di settembre decido di venire al Darshan, avevo bisogno di tornare a casa, respirare, trovare conforto e curare il mio cuore.
Ricordo di essere entrata nella cappelletta, di essermi seduta davanti alla statua della Divina Madre e di aver iniziato a piangere tutte quelle lacrime che avevo trattenuto perché a casa non potevo permettermelo.
Sono rimasta lì per un periodo indefinito e ricordo di aver alzato lo sguardo verso di Lei e con tutta la forza che avevo Le ho detto: «Madre mia, aiutami, rivoglio la mia famiglia, rivoglio mio marito, fallo tornare! Ti chiedo un miracolo».
Quel giorno, di quel Darshan ricordo poco, la mente offuscata dal mio dolore, le lacrime, tante…non riuscivo a fermarmi, testa china a guardarmi i piedi ma la sua voce, la voce di Swami, la ricordo bene… la sentivo nella pelle, nelle ossa… questa chitarra in sottofondo e lui che inizia a parlare…sottovoce quasi, ci fa alzare la mano destra al cielo e ci invita a pregare ciascuno per la propria famiglia.
Tremavo dalla testa ai piedi ero la disperazione e il dolore fatta persona… ma un senso di calore mi ha avvolta, come un abbraccio, sai quegli abbracci consolatori e caldi che ti fanno sentire al sicuro.
Nei due mesi successivi, la presenza di Swami l’ho sentita forte e chiaro, i suoi post su Facebook che sembrava fossero rivolti a me, mi aiutavano a tirare avanti.
Al consulto, ramia Rosvaldo mi conforta come un padre e mi rassicura… «Swami ti aiuterà ancora di più, non preoccuparti.»
Bene, mio marito un mese fa, è tornato a casa, mi ha chiesto di tornare e io non ho potuto dire di no.
Gli ho dato quella seconda possibilità che tutti meritano e che anche a me è stata concessa in fondo, non da lui… ma dal Divino e una seconda possibilità anche per i miei figli di avere una famiglia solida e serena…
Il cammino di ricostruzione è lungo lo so, sono ancora fragili equilibri ma ancora più di prima ho l’assoluta certezza della presenza di Dio dentro di me, non smetterò mai di ringraziarlo per questo miracolo e ne farò tesoro per non sbagliare ancora e per rimediare a quelle mancanze che ci hanno portato ad abbandonarci l’un l’altra.
Grazie di cuore a Swami, la luce del mio cielo che non mi abbandona mai nemmeno ora, quando barcollo e cado nella paura.
Grazie alla mia Chiesa, luogo dove il mio spirito si sente a casa e grazie a voi Ramia per tutto quello che fate per noi.
Un abbraccio grande e Buon Natale a tutti voi.
Lettera firmata
11 dicembre 2018
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