Alessandro: ed ecco che accade l’inspiegabile!

Ed eccomi qui…
Dopo più di un anno trovo il “coraggio” di scrivere questa testimonianza, non la prima che ho vissuto, spero neanche l’ultima, ma sicuramente la più intensa ed inaspettata esperienza che mi sia capitata da quando ho incontrato il Maestro Roberto.
Io, Stefania e Anna siamo nella clinica per malati terminali dell’ospedale San Luigi di Orbassano nella prima cintura di Torino; è un posto unico, di quelli che ce ne vorrebbero a migliaia in tutto il mondo, dove un’anima pia ha il diritto di trascorrere gli ultimi giorni della sua esistenza terrena per tirare le somme di una vita appena trascorsa che sta per terminare. Lei sa che da un momento all’altro sarà l’ora di lasciare questa vita ed inevitabilmente trascorre le giornate ad organizzare tutto il necessario affinché chi resta possa vivere questo momento di distacco dal proprio amato nel miglior modo possibile… È un’altalena di emozioni incredibili. Renzo sapeva dal primo istante che non sarebbe mai più uscito da questa struttura; appena lesse il nome della sua stanza, “aquilone”, capì che mai metafora fu più azzeccata e, con la sua solita dolce ironia, non potendo ormai da anni proferir parola a causa dell’asportazione del tumore alla gola, ci guardò dritti in faccia e con un lieve sorriso, sollevando gli occhi al cielo, sbatté dolcemente le braccia come a simulare il volo di un uccello, che proprio come un aquilone si staglia verso il cielo per raggiungere il paradiso.
Sin dal primo giorno è stato tutto così surreale ma, se penso alla morte, non credo vi sia miglior modo per affrontarla, per far sì che gli ultimi giorni siano sereni e ti permettano di ripercorrere tutta la tua vita, pensando a tutti gli errori commessi, a quante cose avresti affrontato diversamente, se solo avessi avuto l’esperienza che hai adesso, ma anche a quante cose belle hai fatto nella tua vita come ad esempio mettere al mondo un angelo che sarebbe diventata poi il mio angelo, la mia stella, la guida della mia ambiziosa vita. Grazie per questo, o mio caro Renzo, non te l’ho mai detto abbastanza!
E dunque i giorni passano e noi veniamo a trovarti spesso, tutti i giorni.
Fortunatamente possiamo entrare quando vogliamo e stare per tutto il tempo che vogliamo anche se tu, dopo cinque minuti, vorresti che tornassimo alla nostra vita che, con tutto te stesso, vuoi che continui serena e felice; ma tu sei parte di questa nostra vita serena e felice ed allora noi insistiamo per stare ancora un po’ qui con te ed approfittarne per dirci tutto quello che non siamo mai riusciti a dirci prima… Che sciocchi!
Tu ed Anna siete bellissimi! Lei con i suoi acciacchi che si preoccupa di te e ti assiste in tutti i modi e tu, in fin di vita che cerchi di rasserenarla, tranquillizzarla, organizzarle il futuro senza di te. Sei stato un uomo straordinario! Stefy ti ama più di ogni altra cosa al mondo e tu lo sai e tieni a lei più di quanto tu abbia mai tenuto a te stesso nonostante tu ti sia preso molta cura di te! Riuscite a parlare ed a togliere quel comune imbarazzo che si crea quando genitori e figli provano a lasciarsi andare, uscendo dai loro ruoli e permettendo alle reciproche anime di comunicare liberamente lasciando che si trasferiscano a vicenda tutte le emozioni di intesa, ringraziamenti e saluti che hanno da scambiarsi….
Io finalmente riesco a dirti ciò che sento dentro e mi esce dal cuore una promessa solenne e spero subito di esserne all’altezza. Poche parole ma una immensa intesa è tutto quello che mi ricordo di quel prezioso istante. Grazie.
L’ultima notte siamo rimasti lì con te, al tuo fianco; sapevamo che era giunta l’ora, i dottori sono stati chiari: i valori sono oltre il limite, la pressione minima è al di sotto dei 30… è entrato in coma… 24/36 ore al massimo.
E allora ecco che prendiamo la decisione; chiamiamo Anima Universale a Leini per chiedere che un Ramia venga a benedire la tua anima per agevolarla nel suo nuovo e lungo cammino…
Tu “dormi” non senti niente e nessuno, e non rispondi a nessuna sollecitazione. Noi sappiamo che sei ancora lì perché avvertiamo il tuo sottile respiro e la strumentazione dice che il tuo cuore batte ancora.
Dopo poche ore mi squilla il telefono… È ramia Roberto (quello con i capelli!) che poi scoprirò essere ramia Roberto Secondo; mi dice che sono arrivati e stanno parcheggiando l’auto. Bene! Io, Anna e Stefy siamo stranamente avvolti da un sentimento di felicità e contentezza ed accogliamo ramia Roberto accompagnato da ramia Franco con gioia. I due sacerdoti, entrando nella stanza, nonostante Renzo non dia segni di vita lo salutano come se fosse seduto nel letto ad aspettarli ed ecco che accade l’inspiegabile!
I suoi occhi si aprono decisi, la sua testa fa un leggerissimo movimento verso i due nuovi arrivati, il suo viso sfoggia il più bel sorriso che gli abbia mai visto fare e, cosa ancora più incredibile, il suo braccio sinistro si solleva leggermente per tendere la mano al Signore! Dio che emozione!
Ramia Franco gli accarezza il volto e lui in un istante riprende il sonno profondo in cui era immerso da ore ed ore. La sua mano alzata verso Dio è stato l’ultimo gesto di sempre, alla fine di questa sua tormentata malattia che lo aveva avvicinato al Signore come niente altro forse avrebbe potuto fare!
I due Ramia benedicono la sua anima, ci rincuorano, ci incoraggiano e partono per andare a compiere la loro prossima missione lasciandoci una sensazione immensa di amore, gioia, coraggio e serenità che mai avevo provato in vita mia.
Nei minuti seguenti rimaniamo abbracciati e raccolti intorno a Renzo a goderci questo mix di emozioni straordinarie fino a quando lo squillo del cellulare di Stefania non ci “risveglia”… « È ramia Roberto !!!? ». «Rispondi» le dico io serenamente… Guardo Stefy che cambia espressione sul volto e vedo che inizia ad essere preoccupata e non capisco il perché… Poi inizia a fare domande e chiede alcune cose specifiche del tipo «ma come facciamo? chi lo deve fare? e che acqua devo usare?». A fine telefonata, con una espressione mista tra incredulità, agitazione ed eccitazione ci dice che il Maestro Roberto ha detto ai Ramia che Renzo è pronto per il Battesimo e che Stefania, Ramirica D.O.C., avrebbe potuto battezzare suo padre in nome e per conto del Maestro!!! Ci accingiamo a fare i semplici preparativi secondo le istruzioni che Stefy aveva appena ricevuto dai nostri amati Ramia ed in pochi minuti effettuiamo il rito del Battesimo a Renzo che in tutto questo continua ad essere immobile, immerso in quel sonno apparentemente naturale che da lì a poche ore se lo sarebbe portato via con sé per sempre.
Gli ultimi parenti che faranno visita a Renzo saranno la zia Lena con Patrizia alle quali Stefy chiederà dopo un po’ di uscire per restare sola in silenzio con papi… Ed ecco che, quando ormai tutto era stato compiuto, lei rassicura il suo papà dicendogli che sarebbe stato tutto a posto, che lei e la mamma se la sarebbero cavata alla grande e, ringraziandolo ancora per tutto quello che aveva fatto per lei durante tutta la sua vita, gli chiedeva con amore immenso di lasciarsi andare, di abbandonarsi e di volare via come l’aquilone che si staglia in cielo verso il paradiso… ed a me piace immaginarlo così, con gli occhi aperti, un grande sorriso, e la mano tesa verso il Signore Dio nostro che lo riaccoglie tra le sue braccia per un eterno, felice e sereno riposo.

Alessandro

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