Monique Guillemin-Soler: il chirurgo dice «qui non c’è più niente»

Dovevo essere operata di cataratta il 21 gennaio 2020. Mi sono preparata, chiedendo l’Aiuto di Swami «con forza e fede».
La mattina del 21, Swami aveva terminato così il suo pensiero sulla sua pagina Facebook: «Poni i tuoi affanni ai piedi del Signore, fidati e vedrai meraviglie».
Questo è stato il mio mantra, per tutto il tempo, insieme ad altre preghiere.

L’operazione: non è stata affatto facile, a differenza di ciò che alcune persone mi avevano raccontato. È stato come se ci si accanisse contro il mio occhio, con una violenza inaudita, che io sentivo malgrado l’anestesia locale.
Io restavo collegata a Swami, era veramente come se Gli tenessi la mano, che io non ho lasciato, anche quando l’anestesia non è stata più efficace, ma sentivo che non dovevo muovermi, per non peggiorare le cose.

A un certo punto, la chirurga mi ha detto: «Ecco! La prima parte dell’operazione è terminata, ho potuto togliere tutta la cataratta. Ma c’è un problema, io non ho potuto mettere la lente, è un altro chirurgo, retinologo, che farà la seconda parte».

Ero in stato di shock! Già l’idea di ricominciare questa prova su un occhio così ferito… e soprattutto, la diagnosi molto poco favorevole.
La seconda operazione con questo nuovo chirurgo avviene il 23 gennaio.
Gli parlo delle «mosche volanti» che vedo dopo la prima operazione, e lui ne è molto interpellato, perché ciò è in relazione con la retina…
Mi mostra le lastre: «C’è una cosa che mi preoccupa»… lui mi mostra la prima lastra frontale: c’è una grossa macchia confusa in centro. Nella seconda lastra ci sono due linee bianche ben delineate – il distacco, in un punto, non lo preoccupa – ma riguardo la retina infiltrata da una massa lineare irregolare bianca, mi dice: «Questo, è molto preoccupante… Beh, in ogni modo bisogna che io la operi oggi alle 16. Resti a digiuno».

L’operazione: la prima parte va bene, io sono perfettamente calma, fiduciosa, Swami è con me…
La seconda parte dell’operazione avviene in silenzio. Poi all’improvviso sento: «Io non ci capisco nulla… qui non c’è più niente…».
Lui lo ripete, poi mi dice: «Signora, lei ha visto le lastre questa mattina?».
E io testimonio: «Oh sì, ho visto questa mattina! Lei ha detto che era molto preoccupante. Ora è sicuro che non c’è più niente? Come è possibile?».
Il chirurgo: «Ma no, non c’è veramente più niente! Lei ha avuto molta fortuna!».

Il mio occhio è stato salvato, io posso vedere normalmente.
Grazie Grazie Grazie Swami!

Monique Guillemin-Soler

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Swami Roberto

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