… vorrei raccontarti la mia esperienza:
fin da piccola ho sempre creduto nell’esistenza della magia. I primi riscontri però furono alquanto deludenti. Per farti un esempio due miei compagni della scuola materna mi coinvolsero nel loro progetto di fare un viaggio su di un tappeto volante. Tutta felice ed elettrizzata mi sedetti con loro sul tappeto (anzi, diciamo meglio, su uno zerbino) e ci rimasi male non poco quando capii che i miei due amichetti stavano solo fingendo e che in realtà il tappeto-zerbino non si sarebbe mai alzato.
In seguito mi misi a seguire con estremo interesse alla televisione (penso come la maggior parte delle mie coetanee) ogni cartone animato in cui ci fosse una bambina che faceva delle magie. Chiesi a mia mamma così di comperarmi uno specchietto che, stando ad uno di questi cartoni animati, doveva possedere poteri sovrannaturali. Appena lo ebbi tra le mani capii che era solo un pezzo di plastica e lo buttai dritto dritto nelle immondizie.
Delusione dopo delusione non mi davo però per vinta perché ero assolutamente convinta dell’esistenza della magia, dovevo solo scoprirne gli strumenti.
Durante l’adolescenza e i primi anni della giovinezza soprattutto, questo desiderio di magia si approfondì in un desiderio di qualcosa di più indefinito e impalpabile, che sapevo non avrei mai trovato nel mondo materiale, e che però non sapevo neanche dove cercare, e il problema non era solo dove, ma anche cosa. Parlarne con qualcuno era impossibile, non capivo bene nemmeno io di cosa si trattava, come potevo descrivere tutte queste emozioni in modo comprensibile? Eppur questo desiderio c’era, e diventava sempre più forte, e il vuoto che mi creava dentro era sempre più vasto e buio. Finché, 13 anni fa, a 20 anni, grazie a mia zia Rosalba e a mio cugino Nicola, conobbi il Maestro e la Realtà di Anima Universale. Il vuoto e il buio cominciarono pian piano a riempirsi di Luce, Luce e soprattutto Magia, di quella Magia che è racchiusa nella forza della Preghiera e dell’Amore Universali, Preghiera e Amore di qualunque religione, razza o fede siano, e che Lei sola può cambiare veramente la realtà, come desideravo potesse avvenire tanti anni fa, quand’ero bambina.
Questa scoperta con il tempo ha fatto nascere in me l’entusiasmo e la voglia di gridarlo al mondo: Dio c’è, è qui vicino, anzi perfino dentro di noi. La nostra vita assieme a Lui può essere completamente trasformata in meglio. È così per tutti e tutti lo devono sapere!
Invece presto mi resi conto che non potevo urlarlo come avrei voluto. Mi avrebbero preso per una fanatica che vuole evangelizzare e convincere le persone di argomenti di cui molto spesso, nel quotidiano, non si parla nemmeno di sfuggita. E poi, se devo essere sincera, ho sempre pensato, forte anche della mia giovanile esperienza a cercare e cercare e cercare quel “qualcosa” di cui era il mio mondo interiore a sentirne l’esigenza, un mondo che, sentivo fortemente, alla società non era esattamente quello che di me interessava, dicevo, ho sempre pensato che nella nostra società appunto la spiritualità di una persona, proprio perché si trova ad urtare con tanta superficialità e indifferenza tanto a volte da diventare il vero e proprio tabù di questi tempi, è oggetto di argomento talmente delicato e protetto nel profondo, che per affrontarlo c’è bisogno del momento giusto, molto difficile da trovare in questa era così veloce e caotica.
Col tempo ho capito che ciò che conta veramente è dare testimonianza del pensiero di Swami attraverso il comportamento, attraverso il mettere in pratica consapevolmente ciò che abbiamo fatto nostro della Conoscenza. Credo che il rendere testimonianza in questo modo di ciò che per noi ramirici significa Vivere, condurre la propria esistenza nell’Amore Universale senza barriere, senza arrivare, soprattutto in un primo e magari anche in un secondo momento, a parlare apertamente di Dio, sia per noi di Anima Universale di per sé la cosa più difficile, perché vorremmo fare entrare la Magia di Swami nelle vite di tutti immediatamente. È però un sacrificio necessario per non rischiare, a parer mio e come diceva il mio prof di religione alle superiori, di entrare come un elefante in una cristalleria, che in questo caso è la spiritualità delle persone e oltretutto è un sacrificio che fa parte della nostra condizione di ramirici coscienzienti. Così non nuociamo alla figura di Roberto, dando agli altri la sensazione di non essere seguaci di uno stregone, ma di un Vero e Proprio e Grandissimo quanto Immenso Maestro spirituale.
Commento scritto da Lara nel blog Vedere Oltre…
29-03-2008
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