Con video reportage in fondo all’articolo
Il 26 Gennaio 2001 uno spaventoso terremoto ha devastato lo stato del Gujarat, nel Nord-Ovest dell’India, causando migliaia di vittime, feriti e senza tetto. Un’associazione ONLUS italiana, guidata da un devoto molto vicino al Maestro indiano Sai Baba di Puttaparthi, ha organizzato una spedizione umanitaria lanciando un appello con la richiesta di volontari, fondi e generi di prima necessità da portare sul posto. Questa spedizione è stata appoggiata anche dal dott. Piero Vigorelli di Rete 4, che nel corso della trasmissione "Miracoli" ha invitato i telespettatori a contribuire.
Anima Universale ha saputo all’ultimo momento dell’iniziativa e oltre ad un contributo di 10.000.000 (di vecchie Lire), ci siamo prodigati perché accadesse l’impossibile:
In soli cinque giorni nei nostri Centri sono confluite 45 tonnellate di aiuti umanitari (cibo, indumenti, medicinali, ecc.). Fedeli e ramia in due giorni li hanno catalogati, imballati ed infine trasportati con tre TIR al magazzino dello spedizioniere a Cesena.
Patrizia Mirigliani, patron del concorso televisivo “Miss Italia”, ha voluto partecipare con Anima Universale a questa missione, donando 10.000 litri di acqua minerale, indispensabile nei villaggi più sperduti del Gujarat tuttora privi di acqua potabile.
Ramia Carlo, ramia Franco e ramia Andrea, monaci di Anima Universale, sono partiti con la spedizione a spese di Anima Universale e hanno portato in India il cuore di tutte le persone della nostra Chiesa, che con grande Amore, sensibilità e generosità si sono prodigate per aiutare quei nostri fratelli bisognosi di tutto.
Il Governo del Gujarat ha appoggiato la spedizione e il Dr. H. N. Chibber Ias, Commissario Generale per gli aiuti umanitari e Magistrato ha ricevuto la squadra dei volontari italiani con gratitudine (foto sopra) e ha dichiarato di non aver mai visto volontari stranieri intervenire sul posto in prima persona per distribuire direttamente gli aiuti ai terremotati. Proprio per questo motivo si è adoperato per concedere alla spedizione tutto il sostegno possibile: alloggio, accompagnatori, indicazioni sui villaggi con più necessità...
Abbiamo raggiunto villaggi vicini al confine con il Pakistan, la distribuzione degli aiuti avveniva a ritmo frenetico, dall’alba al tramonto, senza avere nemmeno il tempo di rifocillarci. Abbiamo lasciato provviste abbondanti in ogni villaggio, distribuendo il cibo ad oltre ottocento famiglie e una scorta ad ogni capo villaggio che provvederà in seguito ad ulteriori distribuzioni.
Ci ha colpiti la grande dignità di quelle persone prive di tutto, che attendevano in fila per ore sotto il sole, ringraziavano di cuore e ci offrivano per riconoscenza l’unica cosa che avevano: una tazza di the e il loro sorriso indimenticabile.