Nel 1998 nel villaggio di Laitphlang della parrocchia di Rangblang, (nel Nordest dell'India, al confine con il Bangladesh), ci fu una grande epidemia durante la quale tanti giovani e anziani morirono in 4-5 giorni. Il povero villaggio era in una brutta situazione.
Quelli che stavano ancora bene si rifugiarono nella giungla, ma a causa dell'epidemia fatale la gente dei villaggi vicini aveva paura di essere contagiata e perciò li considerava come intoccabili. Nessuno dava loro rifugio e nemmeno vendeva loro il necessario: cibo, vestiti, medicine, ecc. La famiglia ritratta nella foto ha sperimentato tutto questo.
Durante l'epidemia, il papà Carolus, catechista del villaggio, insieme ad un figlio si recò al dispensario delle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice a Rangblang, per chiedere medicine per i suoi figli, che erano stati colpiti dalla malattia fatale.
Camminarono per 4 ore per raggiungere il dispensario, perché non c'erano mezzi di trasporto.
Tornando a casa con le medicine il papà si sentì male, ma non c'era nessuno ad aiutarlo; arrivato a casa era sfinito e non riusciva nemmeno a parlare.
Rendendosi conto delle sue gravi condizioni, implorò i suoi famigliari di riportarlo al dispensario delle suore a Rangblang.
Purtroppo, durante il viaggio spirò.
Il giorno dopo due delle sue figlie accompagnarono una delle loro sorelle, colpita anche lei dall'epidemia, al dispensario delle suore dove fu ricoverata.
Nel frattempo anche la mamma Molinda ed una zia morirono e le ragazze non sapevano ancora nulla.
Quando, qualche giorno dopo, la sorella si sentì meglio le tre ragazze ritornarono a casa, e furono molto angosciate sentendo della morte della mamma e della zia. Non sapevano cosa fare: i loro fratelli più forti avevano lasciato il villaggio per nascondersi nella giungla, mentre i più deboli erano rimasti da soli a casa.
Appena le suore seppero di questa tragedia, senza badare all'epidemia fatale, partirono coraggiosamente con tante medicine e cibo per andare in loro soccorso.
Vedendo le suore, la gente fuggiva, ma quando capirono che erano lì per aiutare, poco per volta cominciarono ad avvicinarle.
Grazie a Dio le suore hanno potuto aiutare quella povera gente e tanti di loro sono guariti.
Purtroppo Molinda e Carolus hanno lasciato orfani i loro dodici figli, e anche tre nipoti che avevano preso con loro l'anno prima, in seguito alla morte della mamma, la sorella di Molinda... Da notare che Molinda e Carolus erano molto, molto poveri.
A causa della disperata condizione di questi fanciulli le suore hanno dovuto prendersi totalmente cura di loro.
Ne hanno aiutati alcuni accogliendoli nei loro istituti, compresa la figlia più grande che fu aiutata dalle suore a sposarsi.
Gli altri volevano studiare, ma non avevano il denaro per frequentare la scuola.
Le suore pregavano il Signore perché "mandasse loro un benefattore affinché questi cari figli sentissero che anche loro hanno un papà e una mamma che li amano e vogliono bene".
Il Signore ha provveduto: Anima Universale ha saputo di questo triste caso dalle Suore Salesiane di Roma. Così, grazie alla Divina Provvidenza, Anima Universale ha potuto aiutare questi dieci fanciulli a crescere dignitosamente.
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