RAMIA è un nome biblico, dall’ebraico RAMIAH che significa DIO HA LIBERATO.
Nel volto di Miryam, vediamo il volto materno di Dio
Dalla Carità di Dio Padre, grazie al sì dei ramia, uomini e donne di buona volontà, sono nate le comunità monastiche di Anima Universale, segno di Speranza per tanti giovani, per le famiglie e per il mondo intero.
Lo Spirito Santo soffia dove vuole, infonde ispirazioni, suscita il dono della vocazione alla vita consacrata. Il sacerdozio di coscienza dei ramia è dedicato alla Madre Divina ed è la consacrazione a un grande ideale: servire l’Amore, servire il Cristo nell’uomo e l’uomo in Cristo.
La vita dei monaci ramirici trascorre nella preghiera, nel servizio e nella gioia del Signore. Con il cibo provvidenziale della Conoscenza donata dal Fondatore, che ci aiuta a capire il significato profondo del Logos come ragione e Verbo del Padre, i monaci ristorano quell’umanità che ha sete e fame di Dio.
«Noi ramia siamo stati chiamati dallo Spirito del Signore per annunciare che la vera gioia sta nella semplicità, nel coraggio dell’Amore. Siamo stati chiamati per testimoniare che se vivi confidando in Dio avrai un cuore universale, che ogni giorno di più vuole confortare anziché essere confortato.»
I ramia sono i ministri di culto della Chiesa Anima Universale. Il loro servizio per quanti hanno scelto di battezzarsi nella Chiesa è l’amministrazione dei Sacramenti, ma la missione dei ramia implica anche la disponibilità ad aiutare ogni cittadino del mondo senza chiederne la conversione. Nei nostri ashram si recano ogni giorno persone di varie religioni per parlare con i ramia dei loro affanni, per chiedere un consiglio illuminante, una benedizione, una preghiera. Grazie a Dio, molti risolvono o affrontano con più serenità i loro problemi spirituali e materiali, ritrovando la forza di sorridere ancora alla vita.
I ramia si impegnano anche per la solidarietà verso i più poveri ed emarginati.
Ramia in missione«La sofferenza non va mai in vacanza, ma in ogni tempo lo Spirito Santo, il Consolatore, ispira persone proprio come i ramia a farsi dono con gratuità, nella pienezza di un sì incondizionato, per aiutare il prossimo spiritualmente, moralmente e materialmente.
...non possiamo però dimenticare che la solitudine, il dolore, le malattie di tanti, in Occidente non sono meno grandi che altrove. Anche se qui le persone sono economicamente più agiate rispetto a chi vive nella vasta miseria del Terzo Mondo, c’è comunque un immenso bisogno di missionari che imparino ad ascoltare il grido silenzioso di chi soffre nelle nostre città. Voi ramia siate apostoli della Pace e missionari di carità per tutti, senza ma e senza se.»
— Roberto
Le lettere che formano la parola RAMIA sintetizzano l’essenza della missione dei monaci:
Rispetto : solo se imparo a non offendere la mia dignità, potrò rispettare la dignità di tutti gli esseri viventi.
Amore : giorno dopo giorno rinuncio a me stesso, per far dono della mia esistenza a Dio, incontrandoLo e servendoLo anche nel prossimo.
Misericordia : nonostante tutto, continuo a credere nel perdono, nella speranza, nella vita e nell’essere umano.
Impegno : con la buona volontà il mio operato per il prossimo, nelle piccole e grandi cose, riuscirà meglio.
Altruismo : prima gli altri... e solo dopo penso a me, in rapporto agli altri.
(Dall’appellativo ramia derivano i termini ramirico e ramirici riferiti ai fedeli di Anima Universale).
«Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio.» — Gesù
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