Leini (TO), 23 luglio 2018 – di ramia Paolo
Nel Luglio di quest’anno la Casa religiosa di accoglienza Divina Madre della Gioia, situata all’interno del monastero Anima Universale, compie sette anni di attività, e con essa anche il ristoro per i pellegrini.
E io, sette anni fa, sono stato “promosso” a Chef e responsabile alimentare del ristoro.
Non ho fatto scuole specialistiche o corsi di cucina, probabilmente la mia auto-candidatura è stata “accettata” per la mia datata esperienza sul campo di battaglia (seduto alla tavola).
Pertanto, dopo il corso di igiene alimentare presso la Regione e ottenimento della relativa licenza, ho cominciato quest’avventura.
Al momento di pianificare un calendario dei menù per iniziare l’attività ero pieno di dubbi e incertezze ma fiducioso che Swami mi avrebbe aiutato come sempre.
Chissà quanti piatti e ricette mi suggerirà… pensai, e così affrontammo l’argomento.
La Sua risposta fu breve e concisa: «Stai tranquillo, le ricette le trovi ovunque, tu devi solo preoccuparti di cucinare con Amore e scegliere bene le materie prime. Il resto verrà da sé».
Forse qualcuno leggendo rimarrà deluso: ma come?… nessuna ricetta o ingrediente sorprendente?
Eh no cari amici… come al solito Swami mi ha dato la risposta più saggia e spirituale che si possa avere: usa l’intelligenza per la scelta delle materie prime e delle ricette, e lo Spirito come ingrediente “speciale”.
Ma cosa vuol dire in pratica cucinare con Amore?
Questa domanda me la fece un volontario durante il servizio in cucina aggiungendo: «Come faccio a “provare qualcosa” per un piatto di pasta o per delle persone sconosciute che vengono a mangiare qui?».
Beh, pensai, ecco qualcuno che va oltre la superficie di un termine, l’Amore, ormai diventato come il prezzemolo.
Risposi così:
«Quando Swami dice di cucinare con Amore non vuole intendere che devi commuoverti sbucciando le patate ( con le cipolle è più facile ), vuole dire invece un mondo di cose.
Devi pensare di fare con la massima cura, attenzione e dedizione il tuo servizio in cucina. Devi pensare che al primo posto, in quel momento, c’è la persona che mangerà ciò che hai preparato e che il tuo obiettivo è farlo contento. In quel caso è lui il “prossimo tuo”.
Devi pensare che stai “manipolando” i frutti della Vita, che è Dio. Perché inquinarli di comportamenti inadeguati, delle tue ansie, preoccupazioni e negatività varie?
Pensa in positivo, pensa che Dio è ben più forte dei nostri problemi!
Ah… ancora una cosa. Quando hai finito lascia in ordine e ben pulito per chi verrà dopo di te: tu vorresti lo stesso.»
Visto quanti ingredienti in… un’unica ricetta?
ramia Paolo