Il Palatenda donato ai leinicesi: chi pensa a come ci sentiamo noi?

– Purtroppo abbiamo appreso dai settimanali locali che il Palatenda donato ai leinicesi dalla Chiesa Anima Universale giace tristemente smontato presso il vecchio campo sportivo. Prendiamo atto delle rassicurazioni fornite dall’Ufficio Tecnico comunale in relazione alla conservazione della struttura e auspichiamo che si trovi una soluzione costruttiva.
Lo scorso anno donammo il Palatenda con la gioia di offrire ai leinicesi una struttura capiente e funzionale per le attività ludico-ricreative. Il Comune lo accettò confermando con una delibera che lo avrebbe impiegato secondo la nostra intenzione, provvedendo a spostarlo sul suolo pubblico.
Per ben 14 anni quel Palatenda aveva accolto migliaia e migliaia di famiglie riunite per lodare Dio e per fare del bene. Quante lacrime e quanta gioia, quanta speranza abbiamo vissuto insieme sotto quel tendone fatto di cielo e di preghiere. Lì abbiamo scritto una parte della storia di tutti noi. Lì è cresciuta la nostra Chiesa.
Quella struttura per noi era ben di più di un oggetto. Non l’abbiamo data via a cuor leggero, come qualcosa di cui sbarazzarsi, e non abbiamo chiesto applausi a nessuno. Ci bastava sapere che sarebbe stata almeno un po’ utile.
Perciò ci dispiacque vederlo “inquinato” da una diatriba politica che in realtà sembrava motivata dalla discriminazione religiosa.
Non possiamo dimenticare, per esempio, le dichiarazioni trancianti rilasciate ai giornali da alcuni politici locali, dalle quali traspariva uno scarso gradimento del nostro dono alla città di Leini; ci è parso che si volesse a tutti i costi sminuirne il significato e persino il valore economico.
Il vice-parroco, in un articolo intitolato «Mai Messa in quel tendone», riferendosi al Palatenda ormai di proprietà della cittadinanza, dichiarò: «Quella per noi è zona rossa»… è evidente che questa sua presa di posizione non ha aiutato a cercare ciò che unisce, anziché ciò che divide. Il suo intervistatore scrisse queste considerazioni: «Di certo l’accettazione del dono di Anima Universale, tra i suoi effetti collaterali, ha comportato il surriscaldamento dei rapporti, normalmente piuttosto distesi, fra la torre municipale e quella campanaria» e anche: «Pare da escludere che il tendone possa essere “mondato”, magari tramite una benedizione parrocchiale, destino di cui hanno beneficiato edifici più religiosamente allineati». Mondato? In sostanza saremmo degli appestati.
Ma come può essere «zona rossa» una tensostruttura, un oggetto inanimato, fatto di alluminio e PVC, posto su un terreno comunale? Forse qualcuno ha repulsione per l’oggetto al solo pensiero che i suoi ex-proprietari non sono cattolici… Noi però non l’abbiamo donato alla parrocchia, ma a un Comune di uno Stato laico, anche per quelli che non vanno mai a messa e nemmeno vengono a pregare da noi. Alla fine vien da dubitare che a certi dia fastidio ammettere che abbiamo fatto un gesto buono.
Forse le cose sarebbero andate diversamente se il dono lo avesse fatto chiunque altro… ma non Anima Universale.

Vi ricordate com’era bello il nostro Palatenda?

Com’era il Palatenda della Chiesa Anima Universale

Com’era il Palatenda della Chiesa Anima Universale