Anima Universale: articolo su Libero

Articolo su LIBERO - quotidiano diretto da Vittorio Feltri
sabato 25 febbraio 2006

Un Dio personale e la fratellanza, il culto dell’Anima Universale

del dott. Steno Sari

L'articolo del Dott. Steno Sari su Libero

Per conoscere questo nuovo movimento religioso italiano, vado a Leinì presso il loro centro. Ne parlo con due “Ramia” (così si fanno chiamare i 40 monaci di questa Chiesa), Paolo Conti di Torino e Riccardo Fertino di Genova. Ramia Paolo è il compositore e arrangiatore delle opere musicali di Anima Universale. Annovera nel proprio curriculum prestigiose produzioni e collaborazioni artistiche a livello nazionale.

ECUMENISMO E VALORI POSITIVI

STORIA DEL MOVIMENTO

Fondata nel 1989 a Leinì (TO), è un Movimento cristiano di unione spirituale e solidarietà, aperto a tutti, senza distinzione di credo, razza o cultura. Dio è ritenuto Padre e Madre di tutta l’umanità, Cristo vero uomo e vero Dio.


IL FONDATORE

Il fondatore, Roberto Casarin, nasce a Torino nel ’63. Sin dalla sua nascita accadono intorno a lui fenomeni che attirano l’attenzione di studiosi e di migliaia di persone che sostengono di essere stati da lui miracolati. Molte persone di lingua straniera amano chiamarlo "swami", che in italiano significa maestro spirituale.

Perché vi fate chiamare Ramia?

«Il nome starebbe per Maria o Miriam a cui siamo devoti. Ma ogni lettera ha un significato, è l’iniziale di rispetto, amore, misericordia, impegno, altruismo».

Come mai Anima Universale?

«Perché la nostra religione aspira ad un ecumenismo più ampio, cerca una trasversalità di valori positivi che faccia incontrare le diversità. Racchiude la volontà di accogliere e aiutare tutti, indipendentemente dal credo religioso».

Il vostro fondatore, Roberto Casarin?

«Per la maggior parte delle persone è un Avatar, per alcuni è un mediatore fra il Cielo e la terra; c’è chi lo sente come un uomo dotato di poteri straordinari. Infine qualcuno lo ritiene anche un utopista. Ognuno vedrà in lui ciò che vuol vedere per quello che ciascuno è dentro. Contano solo i frutti dei suoi insegnamenti. Sin dall’infanzia molte persone bisognose si rivolgono a lui per ottenere una grazia. Incontrava anche sacerdoti e studiosi stupiti di fronte ai suoi pensieri su Dio».

In cosa credete?

«Siamo monoteisti e ci rivolgiamo al Padre di tutte le genti. Crediamo nella sacralità della vita in tutte le sue forme e nella ricerca interiore dei valori quali rettitudine, onestà, carità, fratellanza e tutto ciò che può far evolvere la nostra interiorità verso l’Amore divino».

In che cosa consiste il vostro culto?

«Per noi è tutto ciò che l’uomo può esprimere nella quotidianità con bontà e carità se ha compreso che Dio è l’eterno presente e il suo tempio è la coscienza dell’uomo. Nei nostri centri si svolgono momenti di preghiera, meditazione, conferenze sulla spiritualità e dialogo inter-religioso, attività artistiche e ricreative. Tutte forme che sono "culto al Signore" nel momento in cui formano la spiritualità dell’individuo, creano unità col prossimo e rendono manifesti principi di amore per la vita e per Dio. Alle nostre attività partecipano anche persone di altri credo religiosi per pregare insieme l’unico Dio, cercando ciò che unisce».

Quali attività svolgete?

«Numerose opere di volontariato e sostegno per i più disagiati, al di là di cultura, razza e religione. Abbiamo 71 bambini in adozione tra India, Cambogia e Colombia; partecipiamo a progetti di sviluppo in Vietnam, Pakistan, Tunisia e Ucraina; collaboriamo alla costruzione di un villaggio per orfani dell’Aids in Africa e collaboriamo con l’opera di don Gelmini per il recupero della tossicodipendenza».

Come considerate le altre religioni?

«Ogni religione è un percorso dell’uomo per arrivare a Dio. Ogni individuo ha una sua coscienza e condizione spirituale che deve poter esprimere nella forma di culto che sente più consona al proprio essere. Non esiste una forma religiosa migliore di un’altra in assoluto perché sono come un abito. Ognuno indossa quello della propria misura. Per questo siamo favorevoli all’ecumenismo. Si anteporrebbe finalmente la spiritualità sulla religiosità e molte differenze sarebbero superate. E poi Dio di quale religione è?».