Pinerolo, giovedì 26 novembre 1998 – Al Teatro Incontro di Pinerolo si è svolto il dibattito avente come tema “Il cancro: la malattia del secolo. Guarire non è impossibile!”. La serata è stata organizzata da Dario Mongiello, Direttore de “Il Piccolo”.
Ha condotto l’incontro Alberto Custodero, giornalista de "La Repubblica", il quale ha invitato tra gli illustri relatori il fondatore di Anima Universale, Roberto Casarin, per fargli esporre il suo punto di vista e la sua esperienza spirituale in relazione al tema proposto.
Hanno partecipato inoltre il prof. Claudio Zanon, chirurgo oncologo; il dott. Giorgio Castello; il dott. Silver Alessandrini; la signora Anna Massone, Presidente dell’Associazione Nazionale “Voglio vivere”; il prof. Luciano Roccia, Professore di Chirurgia generale, Università di Torino.
La serata si è rivelata decisamente interessante e costruttiva, con numerosi interventi e testimonianze del folto pubblico in sala. Alberto Custodero ha presentato la missione di Roberto Casarin, che poi ha risposto con la consueta vivacità e semplicità a domande profonde e in qualche caso non esenti da un pizzico di sana provocazione, rivoltegli anche dai medici presenti.
Particolarmente significativa è stata la testimonianza del Prof. Luciano Roccia, presente in sala, sui grandi carismi di Roberto.
Il Prof. Claudio Zanon ha espresso un inaspettato apprezzamento: “Io, mi si permetta ho una grossa ammirazione… questa sera ho scoperto un mondo nuovo, che è il mondo di gente che segue Roberto Casarin che tra l’altro è un personaggio simpatico, intelligente e molto vivace…”.
Alberto Custodero ha affidato a Roberto la conclusione dell’interessante serata, che è volata in un attimo.
La radiocronaca integrale del dibattito è stata trasmessa da Radio Pulsar - FM 90.750 MHz
TRASCRIZIONE DI ALCUNI INTERVENTI RIGUARDANTI SWAMI ROBERTO.
ALBERTO CUSTODERO: Roberto, tanta gente viene da te per guarire, perché?
ROBERTO: Molte persone si rivolgono a me perché sin da quando avevo cinque anni, spontaneamente riesco ad avere un contatto chiamiamolo soprannaturale, chiamiamolo comunque… come lo si vuole…
ALBERTO CUSTODERO: Mistico… mistico.
ROBERTO: Come lo si vuole, ma che sfugge ovviamente alla scienza, che mi dà la possibilità attraverso la preghiera, attraverso appunto questo contatto, di fare accadere delle situazioni che a volte sono inspiegabili come il sollievo dalla sofferenza delle persone.
Ma… io non è che sono proprio tanto d’accordo sul fatto, mi permettete ecco, di dire che la gente scappa dai medici, perché tutte le persone che vengono da me, le rimando dai medici perché io ritengo che la scienza insieme alla spiritualità può fare tanto.
E quando le persone magari scappano dai medici è solo perché sono deluse…
ALBERTO CUSTODERO: Sei bravissimo. Però volevo farvi notare una cosa che ai miei occhi, non so se anche ai vostri, trovo stranissima: come la gente, la coscienza diciamo comune delle persone si comporta nella stessa maniera sempre quando si trovano di fronte a casi come questi.
Credo che a tutti voi venga in mente il caso di Mariuccia Sopegno.
Forse il nome vi dice poco, era più nota con il soprannome di Santa di Volvera.
Ebbene, pensate quante analogie ci sono tra la Santa di Volvera e Roberto Casarin.
La prima è che entrambi fin dalla tenera età hanno detto, e questo è un atto di fede che bisogna fare nei loro confronti, hanno detto di aver visto l’Immacolata.
La Santa di Volvera in una stalla; Roberto Casarin durante le notti che passava insonni perché afflitto da una malattia.
La seconda… pensate… analogia della gente nei confronti di questi casi è il soprannome di santità.
Mariuccia Sopegno fu soprannominata Santa di Volvera e Roberto Casarin fu soprannominato il nuovo Padre Pio. Pensate…
ROBERTO: Offendendo ovviamente Padre Pio… anche per colpa di un certo giornalista, e non certamente per volontà mia. Sia ben chiaro!
ALBERTO CUSTODERO: Comunque la visione della Madonna, poi l’aura di santità…
La Santa non c’è più, a Volvera: è mancata. Oggi c’è Roberto Casarin a Leinì.
Il Cesnur che è un Centro Studi sulle nuove religioni gli ha addirittura dedicato uno studio molto interessante.
…
ROBERTO: Io penso che quando una persona, con qualunque metodo di terapia, Di Bella o tradizionale, si impegna anche su un piano spirituale… sente un’energia, sente qualcosa che va oltre la razionalità, e l’energia stessa della preghiera è fondamentale per riuscire a caricare, può sembrare un’assurdità ciò che dico… a caricare la stessa medicina.
ALBERTO CUSTODERO: Non è un’assurdità, Casarin… è molto importante perché hai fatto una doverosa premessa che ci vuole un atto di fede.
ROBERTO: La forza della preghiera, al di là del fatto che uno chiami Dio con un Nome o con un altro Nome, e non penso certamente che Dio sia così piccino, così come un bambino che si offende… per il Nome col quale Lo invochiamo… purché sia fondamentale il concetto che Dio è Vita e Amore.…
Al di là di questo quindi, qualunque uomo di qualunque religione che si rivolge proprio a Lui quale punto di Amore, di Luce, di Vita quale Egli è… la Vita… ecco, io sono certo che l’energia della preghiera possa veramente caricare quella pillola… quello sciroppo… possa dare ancora più forza all’ammalato.
ALBERTO CUSTODERO: Ti ringrazio.
…
ALBERTO CUSTODERO: Adesso c’è un collega: Dario Mongiello, Direttore de “Il Piccolo”, che voleva fare una domanda. Mongiello una domanda da rivolgere a chi?
MONGIELLO: A Casarin… Perché m’incuriosisce… Mi chiedo: Fino a che punto subentra la suggestione? E poi, lei ha parlato di Dio: lei quale Dio prega? Grazie.
ALBERTO CUSTODERO: Una bella domanda… Lasciamo un momento di riflessione, per una risposta …
ROBERTO: No! No!… Perché secondo me, per quanto riguarda… (Interrotto dagli applausi del pubblico)… E bravo Alberto.
ALBERTO CUSTODERO: Bravo Roberto!
ROBERTO: Se l’applauso era più lungo ci pensavo intanto, no?! Comunque, scusatemi: “Quanto c’entra la suggestione?”. Io penso che qui ci dovrebbe essere un medico psicologo, forse lui più di me…
ALBERTO CUSTODERO: Non essere troppo umile…
ROBERTO: No! È la verità. Io non ho mai studiato, quindi…
PROF. ZANON: Sarcastico…
ROBERTO: No… è la verità.
PROF. ZANON: Lei ha migliaia di seguaci.
ALBERTO CUSTODERO: Ha migliaia di seguaci!!
ROBERTO: E voi anche.
Quindi, qui ci vorrebbe un medico psicologo. Ma dal mio punto di vista, ben venga, ben venga la suggestione! Alleluia!
Ringrazio che ci sia la suggestione… (applausi)… perché se l’effetto placebo non è una, diciamo così, congettura… cioè esiste… qualche volta per certe malattie psicosomatiche, almeno per quelle… sicuramente un aiuto c’è.
Se uno è depresso, poveraccio, e vuole suicidarsi… ma ben venga una bella suggestione, chissà che non si metta a ridere, a scherzare…
Invece, per le cose altrettanto serie come la questione attuale dei tumori, allora l’argomento si fa più profondo.
Sono convinto che il nostro cervello abbia sicuramente un potere sulla cellula.
Io sono convinto di questo da un mio privato punto di vista…
Il nostro cervello, che non è solo cervello, ma è emozione, è sentimento, è energia, può secondo me modificare qualcosa nelle cellule ammalate… e anche la suggestione può farlo.
Per cui se c’è un tumore, qualche volta, la suggestione potrebbe, forse… potrebbe far sì che nel corpo ci sia una reazione.
ALBERTO CUSTODERO: Tu hai detto che non hai studiato. Io mi domando cosa saresti stato, se tu avessi studiato. (Applausi).
ROBERTO: Non l’ho pagato…
ALBERTO CUSTODERO: No! Ma È la dimostrazione che studiare a volte non serve. (Applausi).
…
ROBERTO: Questi fenomeni accadono, come ho detto all’inizio, da quando avevo 5 anni.
Quindi, non è che un mattino mi son svegliato, e ho detto: “mah, oggi non ho voglia di studiare, e mi invento qualcosa” …
ALBERTO CUSTODERO: Ecco, questo è vero, c’è conferma in questi articoli molto datati, dell’82, che io ho portato… poi se qualcuno li vuole consultare, effettivamente mi ha…
ROBERTO: Scusami… Solo per rispondere alla Domanda del Direttore a proposito di quale Dio prego.
ALBERTO CUSTODERO: Certo, prego…
ROBERTO: Io prego l’Unico Dio: il Dio di tutte le genti… il Dio dei cattolici, il Dio dei buddhisti, degli induisti… anche se i buddhisti non credono in Dio…
ALBERTO CUSTODERO: Difatti la Curia non ha riconosciuto Anima Universale come movimento interno alla Chiesa Cattolica.
ROBERTO: Sì, e né vogliamo esserlo riconosciuti! (voci sovrapposte di Roberto e Custodero)… perché la vera fratellanza non consiste in un ecumenismo fatto tra quelli che parlano quasi la stessa lingua, ovvero ortodossi, cattolici e protestanti…
Per me il vero ecumenismo è quello che parla il linguaggio della vera fratellanza, tra buddhisti, induisti, ebrei, musulmani, cattolici e fin che ce n’è…
Insomma, se noi cristiani siamo figli di Dio… quelli che non sono cristiani, figli di chi sono?
ALBERTO CUSTODERO: Ecco questa è una lezione di teologia… (Applausi)… È una bellissima lezione di teologia.
ROBERTO: Secondo me è solo logica.
ALBERTO CUSTODERO: Logica, teologia-logica, una nuova disciplina.
Mi ha colpito molto, quando Casarin diceva: “Ma, a me succede da quando ero piccolo così”… e appunto, leggendo gli articoli di quando era piccolo così, ci sono le interviste di Casarin, che allargava le braccia e diceva: “Ma se io faccio i miracoli che colpa ne ho?”…
E poi raccontava che quando aveva 4-5 anni ed era colpito da insonnia, in seguito ad una fastidiosissima malattia, stava tutta la notte sveglio e incontrava l’Immacolata, il mattino dopo raccontava tutto alla mamma che lo prendeva a schiaffi.
Ecco, io… se noi fossimo stati tanti anni fa quando aveva 5 anni Casarin, e ci fossimo chiesti: “ma chissà quando sarà grande come sarà questo bambino?”. Beh oggi lo abbiamo dal vivo, e… (Applausi).
ROBERTO: Grazie.
…
Domanda di Custodero sulle nuove frontiere della medicina antitumorale:
PROF. ZANON: Essendo il tumore una malattia del sistema genico su cui possono interagire varie cose, io sono d’accordo con Roberto Casarin e con il Prof. Roccia che fondamentalmente, sicuramente, ci sono sostanze prodotte anche dal cervello che possono influire nel difficile equilibrio metabolico all’interno del corpo umano.
Comunque sicuramente è un problema legato alla trasformazione del DNA, quindi conoscere bene il genoma ci permetterà di conoscere quali sono le cause di molte malattie, non solo di carattere tumorale ma anche ereditarie o altre malattie croniche su cui di passi avanti se ne stanno facendo.
…
Domanda dal pubblico: L’alimentazione, l’ambiente influiscono sull’insorgenza del tumore?
ROBERTO: Ogni volta che incontro persone ammalate di cancro, e purtroppo sono tantissime… incontrarsi con questa terribile sofferenza è drammatico… io vedevo e vedo sovente nell’inconscio di queste persone, visto che mi è permesso a volte di vedere dentro, degli shock che avevano subito, magari in giovane età.
Quindi, anche dal punto di vista spirituale, io sono sicurissimo in questo caso che se non c’è armonia tra mente e corpo sicuramente possono accadere degli squilibri che poi in qualche modo possono provocare la malattia.
Quindi, secondo me, è importante stare attenti all’alimentazione, stare attenti a tutto quello che è stato detto, l’ambiente, eccetera. Ma è molto importante anche trovare un equilibrio interiore, chiamalo spirituale, chiamalo di controllo: il controllo della tua mente, il controllo dei tuoi istinti.
Proprio perché altrimenti ci possono essere delle alterazioni. Questa è sempre un’opinione mia, della quale sono convinto.
ALBERTO CUSTODERO: Questa è una bellissima teoria che proponiamo questa sera al Giovedì del Piccolo:
La teoria sulla genesi tumorale spiritual-materiale di Casarin.
…
ALBERTO CUSTODERO: Il guaritore manda dal medico. Il medico manderebbe dal guaritore?
DOTT. CASTELLO: La domanda è molto difficile. Collegandomi alla domanda che ha fatto prima il signore sull’utilità della spiritualità…
ALBERTO CUSTODERO: Sta aggirando la domanda…
DOTT. CASTELLO: Sì. Sto aggirando la domanda… ma adesso, il signore l’ha chiamata spiritualità.
Qui abbiamo un guaritore che ha una fede teista e come tale si è collegato a quell’argomento.
Comunque io credo che sicuramente l’aspetto morale del paziente è importante… il paziente che non è depresso sicuramente reagisce meglio alla malattia rispetto al paziente depresso.
Io ricordo di un caso interessantissimo di un paziente che praticava chemioterapia e veniva a far la chemioterapia in ospedale o facendo jogging, oppure veniva in bicicletta. Non ha mai avuto un effetto collaterale da chemioterapia.
ALBERTO CUSTODERO: Grazie. C’era il professor Roccia che voleva rispondere.
PROF. ROCCIA: Visto che la domanda sua ha creato imbarazzo nel collega…
ALBERTO CUSTODERO: Sì! Ho notato anch’io. Non so, va beh! È una domanda che mi è venuta così…
PROF. ROCCIA: A me non crea nessun imbarazzo, perché i pazienti mi chiedono spesso: “Senta io vorrei andare da un guaritore. Cosa ne dice?”. Vada.
ALBERTO CUSTODERO: Ma come! Non dice: “Ma no! La guarisco io. Ma come si permette”.
PROF. ROCCIA: No, No! Lo curo anch’io, però gli dico vada.
Io ho mandato dei pazienti a Roberto.
DOTT. CASTELLO: Sì! Ma me lo devono chiedere loro.
Io spontaneamente non ce la faccio a dirgli: guardi… Io non posso far niente, vada…
PROF. ROCCIA: Io invece penso che in certi pazienti vada meglio il guaritore che il medico.
DOTT. CASTELLO: Quello è possibilissimo. Certo.
ALBERTO CUSTODERO: Grazie.
…
Dal pubblico chiedono a Custodero come mai ha definito Roberto un guaritore e lo ha presentato come una figura “rifugio” ammantato da un’aura di santità e misticismo.
ALBERTO CUSTODERO: Mi scuso se ho creato un equivoco con “rifugio”, non volevo offendere nessuno.
Era solo una presentazione…
ROBERTO: No! Scusa… Alberto…
ALBERTO CUSTODERO: (Rivolgendosi a Swami Roberto) Rispondi tu per conto mio. Se non ti dispiace, rispondi tu: perché ho detto che sei un “rifugio”? Tu che sai leggere …
ROBERTO: Alberto… Custodero… in fondo non ha poi detto una bestemmia.
ALBERTO CUSTODERO: Oh, grazie…
ROBERTO: Perché… (risate del pubblico) Ma sì, lo difendo io.
Lui non ha difeso me un tempo, io difendo lui adesso…
ALBERTO CUSTODERO: E adesso…
ROBERTO: È affettuoso quello che dico.
ALBERTO CUSTODERO: Certo.
ROBERTO: Alberto ha detto una cosa giusta: “rifugio”… per paura dei castighi…
A volte la religione diventa un pretesto per umiliare la gente, negandole la dignità intellettuale.
Certe istituzioni religiose, queste multinazionali, pretendono che l’uomo nasca e muoia ignorante… e sia sottomesso alla loro arroganza di possedere il monopolio della verità, evitando di pensare purché obbedisca.
Quando, invece, si ama Dio non per dovere né tanto meno per “paura”, ma per Amore, allora la religione non è più un rifugio, ma una via spirituale che aiuta a riscoprirsi interiormente.
ALBERTO CUSTODERO: Grazie Roberto.
ROBERTO: … e quindi l’uomo va a rifugiarsi quando non ha risposte da quella gente (applausi).
ALBERTO CUSTODERO: Era esattamente quello che pensavo e che volevo rispondere (risate del pubblico)… Più o meno…
…
MONGIELLO: La persona che scopre di avere un tumore cosa deve fare? … Qual è la strada giusta?
PROF. ZANON: Io fondamentalmente ritengo che un paziente a cui si scopre un tumore…
ALBERTO CUSTODERO: Ricordiamo che ha un congiunto in questa situazione.
PROF. ZANON: Io vi dico come mi comporto coi pazienti: intanto, noi per legge abbiamo un consenso informato, quindi abbiamo il dovere di informare il paziente della propria malattia, e abbiamo il dovere…
Io, mi si permetta ho una grossa ammirazione… questa sera ho scoperto un mondo nuovo, che è il mondo di gente che segue Roberto Casarin che tra l’altro è un personaggio simpatico, intelligente e molto vivace… (applausi)
ALBERTO CUSTODERO: E non ha studiato!
PROF. ZANON: E lo posso dire come persona laica, non credente, quindi è veramente una considerazione…
Detto questo, io ritengo che la prima cosa che deve fare un medico è quella di essere etico e umano nei confronti del paziente… prima cosa fondamentale.
DOTT. CASTELLO: E onesto!
PROF. ZANON: Onesto. E la terza questione è dire esattamente come stanno le cose, che significa dire al paziente: guarda che la medicina tradizionale offre queste possibilità. Ti dà queste reali percentuali di risposta.
Oggi la medicina ufficiale dà determinate risposte, bisogna dire al paziente che quelle sono le risposte.
Se il paziente dice: “Io non me la sento di affrontarla” non bisogna fare nessuna reprimenda.
Ognuno ha il diritto di vivere come vuole e di curarsi come vuole.
Diverso è lo Stato, quello che può assicurare ciò che è scientificamente provato.
…
ALBERTO CUSTODERO: Casarin… una conclusione…
ROBERTO: Io volevo proprio con tutto il cuore, non è retorica, è quello che io sento, chiedere un applauso, perché credo che un applauso è anche energia.
Noi non possiamo battere le mani se non c’è una volontà del nostro pensiero dal quale scaturisce questa energia. Facciamolo per tutti, tutti i medici… Non intendo solo i presenti.
Se non ci fossero i medici che si sono impegnati moltissimo, quelli sottinteso, che hanno coscienza e che hanno compreso che la loro vita è realmente una missione… Se non ci fossero i medici che hanno studiato una vita, che hanno sacrificato ore della loro giovinezza per studiare, praticamente noi oggi saremmo in balia di tante malattie in più.
Questo, lo ripeto, per i medici con coscienza, perché poi si sa che ci sono anche dei medici carnefici; e questo lo sappiamo tutti, non siamo stupidi.
(Applausi)…
Io non ho bisogno sapete di andare in Africa, a destra, a sinistra per fare il missionario,
io l’Africa ce l’ho a casa mia tutti i giorni perché la vera povertà dell’uomo è la sua solitudine, e anche la sua mancanza di risposte esistenziali. Ecco, quando un uomo non ha risposte spirituali, e si attacca solo a se stesso a tutti i costi, come se quel denaro, quel motorino o quella discoteca o quella cosa, fosse l’unico motivo per cui uno vive, quell’uomo è più povero di tutti i poveri di Calcutta.
Perché ci si attacca al niente; almeno un povero si attacca alla volontà di una speranza, noi ci attacchiamo al troppo che abbiamo, quindi al niente.
È la solitudine che fa veramente ammalare l’essere umano. Io dico, la Medicina è importantissima e fin che son vivo… morirò tranquillo perché non ho mai detto a nessuno di non andare dai medici.
Però in ogni caso, se l’uomo incominciasse a guardarsi dentro, a raggiungere quella Luce Divina che ha in sé, ecco, sono sicuro che tutte le medicine e tutte le situazioni drammatiche si trasformeranno e avranno un esito positivo.
Ognuno di noi avrà la forza vera per non sentirsi solo, per combattere e reagire.
E state tranquilli che anche un bicchier d’acqua, visto che l’acqua è sacra perché appartiene a Dio, vi darà tanto bene… tanto, tanto, tanto! Anche da trasformare ciò che sembra impossibile per noi in una possibilità di guarigione.
Quindi abbiate sempre fede in voi stessi, in Dio e quindi in tutto ciò che vi dà forza. (Applausi)
ALBERTO CUSTODERO: È fantasia, è suggestione, è leggenda, sono emozioni, sono miracoli, chi lo sa? L’ultima parola spetta sempre al malato. Grazie agli ospiti, grazie a voi e buona sera.
Al prossimo appuntamento.